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Agcom va incontro alle richieste delle emittenti locali e con una delibera approvata dal Consiglio (contrario D'Angelo) effettua uno scambio di frequenze nelle aree tecniche denunciate dalle associazioni come più a rischio interferenze
Giro di boa per il nuovo Piano frequenze e il completamento del passaggio al digitale terrestre. Con una delibera approvata giovedì scorso dal Consiglio di Agcom (voto contrario del consigliere Nicola D'Angelo) si sblocca il nodo sull'area 3, ovvero in quasi tutte le province lombarde e piemontesi orientali oltre alle province di Parma e Piacenza) su cui si era consumato un braccio di ferro con le associazioni Frt e Aeranti-Corallo che denunciavano l'insufficienza e la scarsa qualità delle frequenze assegnate all'emittenza locale. Con la delibera, si legge sul Sole 24ore, vengono stabilite le date per la migrazione al digitale terrestre nell'area 3 (dal 25 ottobre al 26 novembre) e si modifica (con l'assenso del ministero delle Comunicazioni) il Piano frequenze prevedendo uno scambio di frequenze tra le emittenti locali e le nazionali. In particolare il canale 50, originariamente riservato dal Piano frequenze a una rete nazionale, verrà assegnato alle tv locali delle aree tecniche 1, 2 e 3. La rete nazionale userà tre frequenze diverse a seconda delle aree tecniche (24, 28 e 50)