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Per la realizzazione di una rete NGN servono "regole eque e praticabili nell'interesse di tutti gli Operatori e del Paese". E' questo l'appello rivolto all'Agcom dal presidente Asati, Franco Lombardi, che ha ribadito la "necessità di una corretta e urgente impostazione da parte Agcom delle regole di competizione tra Operatori, ma soprattutto delle regole di cooperazione tra loro nello sviluppo e nella gestione della futura rete NGN".Ieri, Telecom Italia ha presentato all'Autorità la sua strategia operativa nel campo della banda larga mobile e della fibra ottica, con la previsione di portare internet ultraveloce in sei città italiane entro la fine dell'anno. All'Agcom, saranno quindi ascoltati oggi anche gli operatori alternativi, che si sono già mossi sia unitariamente - col progetto '2010: Fibra per l'Italia', lanciato da Fastweb, Vodafone e Wind - che separatamente (Fastweb ha lanciato nei giorni scorsi il progetto 'Fibra 100').
Al presidente Agcom Corrado Calabrò, Franco Bernabè ha chiesto l'autorizzazione a procedere col lancio dei servizi in fibra ottica, così come già stanno facendo le altre società, meno vincolate rispetto all'ex monopolista. In base alle indicazioni comunitarie, ha ricordato Lombardi, dovranno quindi essere individuate le aree del territorio meno remunerative (aree grigie e bianche) - dove gli investimenti siano condivisi tra pubblico e aziende private - e le aree più ricche (aree nere), dove a intervenire saranno solo gli operatori con proprie risorse.Sta di fatto, sottolinea anche Asati, che Telecom Italia gestisce - e continuerà a farlo ancora per molti anni - quella che attualmente è l'unica infrastruttura a banda larga del Paese, che copre il 90% del territorio e, quindi, anche le aree meno remunerative, e "...con oneri presumibilmente crescenti specie al decrescere del numero di utenti". "Anche questo è un aspetto di grande rilievo, che non può essere dimenticato nel definire le regole della NGN", ha spiegato Lombardi sottolineando che Telecom Italia è l'unico operatore che ha "già i piani tecnici e le risorse finanziarie per la copertura del 50% della popolazione di circa 150 città al 2018 in armonia con gli obbiettivi comunitari". "E' quindi urgente che Agcom fissi quanto prima le regole base che permettano a Telecom Italia di avviare gli sviluppi previsti nelle prime cinque città già progettate, con risorse finanziarie proprie. Infatti i famosi finanziamenti pubblici per il digital divide , tema strategico per il paese, sono ancora , da più di due anni nelle promesse della politica", ha concluso Lombardi, sottolineando che lo sviluppo della fibra ottica è "...un tema cruciale soprattutto per la competitività del Paese e per il rilancio di Telecom Italia nell'interesse di tutti i suoi azionisti".