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La Commissione europea sostiene Caren, la rete per la ricerca e l'istruzione che collega i Paesi dell'Asia centrale: agli studenti e ai ricercatori connessioni Internet ad alta velocità. Il commissario per l'Agenda Digitale, Neelie Kroes: "Impegno contro il digitale divide" .

La Via della Seta diventa una "autostrada digitale" della ricerca. Grazie ad una sovvenzione della Commissione europea pari a 5 milioni di euro, a favore della Rete per la ricerca e l'istruzione in Asia centrale (Caren), i ricercatori, i professori universitari e gli studenti della regione potranno accedere a connessioni Internet di elevata capacità che daranno loro un'opportunità senza pari di svolgere un ruolo di primo piano sulla scena della ricerca internazionale. Quando anche il Kazakhstan e l'Uzbekistan si saranno uniti alla rete, Caren connetterà oltre mezzo milione di utenti di oltre 500 università e centri di ricerca. "Caren è la risposta strategica della Commissione a una notevole lacuna dell'infrastruttura complessiva europea per la ricerca mondiale spiega Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea e responsabile per l'agenda del digitale -. La rete fornisce connessioni con l'Asia centrale di elevata capacità ma convenienti e riduce il cosiddetto divario digitale, contribuendo alla modernizzazione e allo sviluppo della ricerca e dell'istruzione nella regione". La rete per la ricerca e l'istruzione in Asia centrale permette a circa un milione di ricercatori della regione di accedere alle grandi banche dati e alle enormi capacità di trattamento dei dati necessarie per la ricerca di punta, che andrà a diretto beneficio della regione. Per esempio, in una zona particolarmente soggetta a terremoti, all'intersezione della placca tettonica indiana e di quella eurasiatica, la connessione Caren ad alta velocità consentirà agli scienziati di accedere ai dati dalle stazioni di controllo sismico e di scambiarsi informazioni in tempo reale. In tal modo, migliorerà la valutazione dei rischi e diventerà più efficace la gestione del rischio di catastrofi, per esempio grazie al collegamento tra i ricercatori dell'Istituto centro-asiatico per le geoscienze applicate (Caiag) nel Kirghizistan e i colleghi del Centro di ricerca tedesco per le geoscienze (Gfz). "Questo progetto agevolerà e migliorerà il lavoro di oltre 500 000 ricercatori dell'Asia centrale - commenta Andris Piebalgs, commissario europeo per lo Sviluppo Il sostegno all'istruzione superiore e alle connessioni Internet costituisce un investimento per un futuro migliore dei centri di innovazione dell'Asia centrale. Sono certo che l'aiuto UE avrà un forte impatto sulla crescita economica di tali paesi". Numerosi altri settori beneficeranno dell'incremento della capacità Internet, tra cui le iniziative di telemedicina del Tagikistan, la progettata cooperazione nell'ambito della ricerca tessile tra il London College of Fashion e gli istituti partner di Tashkent, la collaborazione in materia di controllo ambientale del bacino di Issyk-Kul tra l'Istituto kirghiso di Fisica e gli istituti partner in Germania e negli Usa. Sono già in corso svariati progetti di insegnamento a distanza come la collaborazione in Turkmenistan con il Politecnico di Amburgo e l'Università autonoma di Barcellona. Il varo della rete oggi è accompagnato da una serie di presentazioni su iniziative congiunte tra l'Europa e l'Asia Centrale che sottolineano il potenziale di Caren ai fini del miglioramento della collaborazione.Grazie all'interconnessione con la sua controparte paneuropea Géant, Caren non solo fornisce connessioni ad alta velocità tra gli scienziati della regione, ma è in grado anche di collegarli alla comunità scientifica e accademica mondiale. I ricercatori possono navigare attraverso biblioteche digitali, accedere a banche dati geograficamente ripartite, condividere strumenti scientifici remoti e scambiare, in maniera facile e sicura, enormi quantitativi di dati in tutto il mondo. Caren, che è cofinanziata dall'Ufficio di cooperazione EuropeAid della Commissione europea, riceve l'80% (5 milioni) del suo bilancio di 6,25 milioni di euro dalla Commissione europea, mentre la parte rimanente delle risorse è fornita dai paesi beneficiari sulla base di una ripartizione dei costi. Il progetto è gestito da Dante, un'organizzazione per le reti di ricerca insieme con le reti nazionali per la ricerca e dell'istruzione (Nren) dei paesi partecipanti.

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