da www.ilsole24ore.com

FRANCOFORTE. Berlino si prepara a una stretta sulle intercettazioni in ufficio e sui controlli - anche sui social network come Facebook - da parte delle aziende. Il provvedimento, elaborato dal ministero dell'Interno e che dovrebbe essere varato oggi dal governo, impedirà ai datori di lavoro di spiare i dipendenti e limiterà anche le loro possibilità di raccogliere informazioni sui candidati a un posto di lavoro.
Vediamo i dettagli finora anticipati dalla stampa tedesca: in primo luogo, sarà espressamente vietata qualsiasi forma di sorveglianza segreta mediante telecamere sul posto di lavoro. Unica eccezione, i controlli possibili in caso di sospetto di corruzione. Resterà invece permessa la sorveglianza con telecamere non nascoste, «purché necessaria per la tutela di importanti interessi aziendali». All'interno dell'azienda verranno limitate anche le possibilità di controllare le comunicazioni telefoniche o via mail, perfino qualora vi sia l'assenso dei controllati. Hanno sicuramente pesato, nella decisione di restringere al massimo questo mezzo di controllo, gli scandali che in passato hanno coinvolto per esempio la Deutsche Telekom, che ha spiato per anni manager e anche giornalisti, o la catena di supermercati Lidl.
Ancora più significativo (e più d'attualità) è il divieto per i datori di lavoro di raccogliere dati sui candidati all'assunzione, senza che questi ne siano a conoscenza. Il divieto sarebbe in questo caso solo parziale e dovrebbe riguardare essenzialmente i social network come Facebook o MySpace; resterebbe invece possibile utilizzare motori di ricerca come Google o accedere a siti come Xing o LinkedIn, che hanno lo scopo esplicito di aiutare gli iscritti nelle loro ricerche di lavoro. Un conto, insomma, sono i curriculum professionali che una persona inserisce e aggiorna su Xing, un altro sono le foto delle vacanze che pubblica su Facebook. Sarà vietato anche raccogliere informazioni presso i precedenti datori di lavoro di un candidato, senza il suo permesso. Limiti severi anche per le indagini di tipo medico: saranno ammesse solo quando la salute del candidato sia "una condizione professionale decisiva per l'assunzione". Rilevazioni di dati in automatico, per individuare comportamenti scorretti, saranno permesse solo in forma anonima; l'associazione dei dati con le singole persone potrà essere fatta solo una volta verificata la scorrettezza.

Il progetto di legge sulla privacy non è l'unico strumento che il governo sta preparando per tutelare i dipendenti. Per evitare discriminazioni ancor prima dell'assunzione, quest'autunno verrà avviato dall'Ufficio federale contro le discriminazioni un esperimento pilota per rendere anonimi i curriculum che le aziende esaminano per le loro ricerche di personale: sottraendo i dati anagrafici alla valutazione dei responsabile delle risorse umane, si spera di ridurre la discriminazione che de facto penalizza, nella ricerca di un nuovo posto, i lavoratori più anziani, le donne con figli e gli stranieri. «Nelle ricerche di lavoro queste tre categorie hanno probabilità molto minori di essere invitate a colloqui», spiega Christine Lüders, responsabile dell'Ufficio. L'esperimento che partirà a settembre coinvolgerà cinque aziende: Deutsche Post, Deutsche Telekom, L'Oréal, Mydays e Procter & Gamble. Un progetto simile è stato avviato l'anno scorso in Francia.

I CONTENUTI

Il provvedimento
Il governo tedesco dovrebbe varare oggi un provvedimento di tutela della privacy nei luoghi di lavoro che tra i diversi punti prevede il divieto per i datori di lavoro di spiare i dipendenti. Il testo limiterà inoltre le loro possibilità di raccogliere informazioni sui candidati a un posto di lavoro.
Gli altri interventi
In cantiere anche un progetto pilota contro le discriminazioni: si tratta di un esperimento per rendere anonimi i curricula al vaglio delle aziende

 

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