"Non ci sono condizioni per avere più reti in fibra concorrenti tra di loro": lo ha dichiarato il presidente della Cassa Depositi e Prestiti, Franco Bassanini, nel corso del convegno 'Non stop banda larga' organizzato dal Partito Democratico, ribadendo così la necessità di creazione di un'unica rete grazie ad un'intesa tra gli operatori perchè "se non c'è intesa tra gli operatori non ci sono le premesse per un investimento da parte di capitali privati o pubblici assimilabili a quelli privati". Inoltre il presidente ha segnalato la necessità di avere tassi di remunerazione accettabili e non speculativi e ha auspicato al riguardo l'impegno dell'Agcom in quanto "regolatore che fissi tariffe, prezzi e canoni in modo adeguato, tenendo conto che occorre remunerare il capitale investito". Altrettanto essenziale, ha aggiunto, è non penalizzare gli investimenti a lungo termine e esortare la partecipazione anche delle regioni e degli enti locali "che sono in grado di organizzare la domanda e dare certezza sui tempi per la costruzione" delle opere di ingegneria civile.
Bassanini ha inoltre dichiarato che non parteciperà al tavolo di confronto, convocato per la prossima settimana dal sottosegretario alle comunicazioni Paolo Romani, con gli operatori per raggiungere un accordo sulla realizzazione di una società per le infrastrutture.
Sull'argomento è intervenuto anche il presidente dell'Agcom, Corrado Calabrò, il quale si è detto soddisfatto per la convocazione del tavolo di confronto, ma ha esortato un intervento più deciso proprio della Cassa Depositi e Prestiti, esortando ad accelerare i lavori per recuperare il ritardo accumulato.
Il dibattito prosegue proprio nel momento in cui gli Stati membri nel Comitato Comunicazioni della Ue hanno approvato a maggioranza (18 favorevoli e 8 astenuti, solo la Finlandia ha votato contro) il progetto di una raccomandazione della Commissione relativa all'accesso regolamentato alle reti di nuova generazione (NGA). Nella bozza di raccomandazione viene sottolineata l'importanza strategica dello sviluppo della banda larga per incrementare la crescita economica e per raggiungere gli obiettivi fissati nell'Agenda Digitale. Inoltre, causa i cospicui investimenti necessari per dar vita al progetto, è enfatizzata la necessità di coinvestimenti, in grado di "ridurre sia i costi che il rischio sostenuti da un'impresa di investimento, e possono quindi condurre a più ampia diffusione dei collegamenti 'fiber to the home". Le delegazioni hanno trovato nel testo un buon equilibrio tra il bisogno di creare incentivi agli investimenti e la necessità di salvaguardare la concorrenza. Sull'argomento è intervenuto anche il nuovo organismo di regolamentazione sovranazionale (BEREC), avanzando la richiesta di introdurre flessibilità di manovra alle Autorità nazionali di Regolazione per tenere conto delle circostanze nazionali. Ad ogni modo, a partire da maggio del prossimo anno, la Commissione avrà maggiori responsabilità per l'imposizione e l'attuazione di misure collettive da parte delle autorità nazionali, questo per cercare una coerenza tra le regolamentazioni adottate dalle autorità nazionali e per evitare distorsioni del mercato unico: attualmente, infatti, molti Stati membri, su varie problematiche (quali ad esempio quelle relativi alla concorrenza), continuano ad applicare soluzioni divergenti, il che provoca distorsioni e incongruenze nel mercato. Il testo finale dovrebbe essere adottato dalla Commissione subito dopo la pausa estiva.