L'americana At&t (azienda leader nel settore delle telecomunicazioni) ha annunciato la fine delle tariffe senza limiti per quanto riguarda gli abbonamenti alla rete mobile a favore di piani tariffari basati sul consumo di byte. La decisione sembra essere stata dettata dall'esplosione nell'utilizzo degli smartphone e del relativo traffico dati. Così, considerato il gran numero di utenti che passano ore a scaricare materiale da Internet, la compagnia si è fatta promotrice di questa piccola rivoluzione: infatti, già da oggi, chi si abbona al servizio non potrà più usufruire della tariffa per scambio dati "no limits" di 30 dollari al mese, la quale viene sostituita dalla nuova offerta basata sul consumo: 15 dollari al mese per 200 megabyte di traffico dati wireless, 25 dollari al mese per 2 gigabyte, mentre per chi supera questa soglia, ogni gigabyte aggiuntivo costerà 10 dollari in più. L'iniziativa è stata immediatamente seguita da altre aziende, come la britannica O2 (filiale della spagnola Telefonica) che ha lanciato nuovi piani prevedendo un costo variabile tra le 25 e le 35 sterline per usare fino a 500 megabyte di dati. Dopodiché, per ogni consumo di 500 megabyte aggiuntivi, verrà applicato un costo aggiuntivo di altre cinque sterline mensili, oppure 10 sterline se si supera la soglia di un gigabyte. In Inghilterra, infine, anche Orange (filiale mobile di France Telecom), sta pensando di seguire l'esempio di O2, introducendo nuove tariffe per l'estate.
Secondo le compagnie, i nuovi piani non procureranno disagi agli abbonati perchè produrranno prezzi più bassi per chi che non usa in modo pesante i servizi dati. Costi più elevati, assicurano gli operatori, si avranno soltanto per coloro che scambiano i dati in grande quantità, i quali, comunque, non sono la maggioranza degli utenti medi: secondo At&t, infatti, il 98% dei clienti degli smartphone usa meno di 2 gigabyte di dati al mese.