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Idc (International Data Corporation): i provider del Vecchio continente dovranno riorganizzarsi. Servono tecnologie in grado di reggere il confronto con i tradizionali data center
Cresce il cloud computing in Europa, ma i vendor europei non sono ancora competitivi e in grado di creare infrastrutture davvero più efficienti dei tradizionali data center aziendali: lo rivela il nuovo sondaggio Idc "European cloud provider's technology investment survey". Il 70% dei provider europei di cloud "pubbliche" si aspetta un'espansione del business nel 2010, grazie alla domanda sui propri mercati locali, mentre il 30% prevede nuove opportunità all'estero. Con la crescita della domanda, i fornitori di cloud riflettono anche sulla propria proposta tecnologica, ma secondo Idc il primo punto su cui lavorare è il modello di business. La differenza tra i provider europei, più piccoli, e i grandi provider globali di cloud computing è anche nell'approccio alla tecnologia, rivela il sondaggio Idc. Gli europei, per esempio, usano molto più spesso l'open source (Linux, Apache, MySql). Non molti (un vendor su cinque) sono interessati alle proposte di infrastrutture scalabili dei loro fornitori di sistemi, ma l'88% di chi ha già valutato queste offerte pensa di inserirle come caratteristica standard. Il 54% delle aziende non è attratto nemmeno dalle offerte di infrastrutture convergenti (sistemi che combinano storage, networking e computing). I provider di servizi cloud cercano tecnologie affidabili, poco costose e efficienti dal punto di vista energetico, ma per Thomas Meyer, vice president, Research, del gruppo Systems and Infrastructure di Idc, "Sbaglia chi crede che i provider di cloud gestiscono un'infrastruttura molto più efficiente rispetto ai tradizionali data center aziendali. Per essere davvero competitivi, dovranno lavorare con i loro fornitori e rinnovare le tecnologie".
di Patrizia Licata