Da La Repubblica Roma

Malgrado le difficoltà generali le imprese laziali, soprattutto quelle del settore tecnologico, e quindi specialmente quelle di minori dimensioni, mostrano una tenuta. Esiste una convinzione largamente diffusa che la crisi, pur con mille problemi, abbia un molo di selezione propizia, rafforzando la posizione di chi è pi forte, ovvero nella percezione dei pi - di chi innova e ha dimensioni maggiori. Le evidenze non confermano questa ipotesi. Le difficoltà indotte dalla crisi sono diffuse, i cambiamenti nei mercati sono generalizzati, ma esistono differenze significative con la concentrazione dei problemi su alcune aree e funzioni. Il Bic Lazio ha realizzato uno studio, il Rapporto Creaimpresa 2010, per disegnare un quadro approfondito delle problematiche principali affrontate dalle microimprese e dalle start-up del Lazio e delle esigenze di supporto pubblico che gli imprenditori manifestano. Ecco i risultati del lavoro: 1) L'analisi dell'evoluzione della struttura dimensionale nel Lazio evidenzia una marcata riduzione della quota di addetti impiegati nelle grandi imprese, a favore di un incremento nelle micro imprese. È un fenomeno comune al- la tendenza nazionale, ma relativamente più marcato. Nel periodo 1971-2007 il Lazio passa da regione con una caratterizzazione relativa di grande impresa, rispetto all'Italia, a regione di microimprese. 2) L'analisi del saldo tra imprese iscritte e cessate, tra il 2006 e il 2008, mostra nel Lazio una riduzione accentuata del numero complessivo di imprese; nel 2009 si è verificata una ripresa con un saldo che ritorna verso valori positivi. 3)1 dati relativi al Lazio nell'ultimo triennio disponibile (2005- 2008) ci indicano tassi di crescita del PIL e del Valore Aggiunto Industriale (VAI) in entrambi i casi superiori alla media nazionale (Lazio:PIL +1,2%; VAI +2,0%; Italia: +0,9% e +0,5%,rispettivamente) .11 risultato positivo del settore industriale fino al 2007 è dovuto al settore della produzione di energia elettrica, mentre l'industria manifatturiera propriamente detta, almeno nel periodo 2004-07, attraversa un periodo di difficoltà. Il trend di crescita regionale è in linea con il dato medio della ripartizione centrale per quel che riguarda il PIL (+1,1%), mentre la crescita del VAI è notevolmente pi elevata rispetto alla crescita media della ripartizione (+1,2%). 4) In un'ottica dilungo periodo, se si osservano le evoluzioni tra il 1996 e il 2008, è possibile eviden7iare una performance del PIL regionale relativamente migliore rispetto alla media nazionale. Tuttavia, il dato relativo all'industria è meno favorevole, a conferma che la fase di espansione dell'economia regionale è stata trainata dal settore dei servizi. Si segnala nell' analisi di medio periodo una crescita relativamente migliore del dato nazionale anche del settore dell'industria. Nel 2008 sia il PIL che il VAI laziale (e come vedremo anche le esportazioni) crescono in misura superiore rispetto alla media nazionale.

Ufficio studi BicLazio