"Per sfruttare la grande opportunità offerta dalla transizione al digitale terrestre, le televisioni locali hanno bisogno al più presto di un quadro di certezze su cui basare i propri investimenti. E' in questa direzione che devono impegnarsi tutti gli attori del sistema pubblico: Ministero, AgCom, Regioni e Corecom". Lo afferma Francesco Soro - Presidente del Corecom della Regione Lazio - a margine della tavola rotonda del progetto Jean Monnet sulla tutela dell'utente nelle reti, promosso dalla commissione Europea, cui hanno partecipato Antonio Catricala', presidente dell'Autorita' Garante della Concorrenza e del Mercato, Guido Alpa, presidente del Consiglio Nazionale Forense, Piero Alberto Capotosti, presidente emerito della Corte costituzionale e i professori Roberto Pardolesi (Luiss), Gianpiero Gamaleri (Roma Tre) e Massimo Condinanzi (Statale di Milano).
"La frammentazione dell'offerta televisiva innescata dal digitale lascerà spazio alle emittenti locali che sapranno ripensare in chiave competitiva la propria mission, scommettendo sui contenuti e sul rapporto con il territorio" - prosegue Soro - "ma per poter veramente competere con i giganti della TV come Rai, Mediaset e SKY, le televisioni locali - mentre chiedono certezza e velocità alle Istituzioni - devono parallelamente migliorare la loro offerta, individuando con grande attenzione il loro target, anche per favorire gli investimenti pubblicitari".
Le preoccupazioni del presidente Soro, espresse già molte volte nei mesi scorsi, sono condivise, tra gli altri, dal segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, che inviato una lettera al presidente di Agcom, Corrado Calabrò: "La riduzione delle frequenze multiple disponibili e il passaggio delle tv locali a canali con frequenze 'più deboli', rischierebbe di mettere in ginocchio il sistema delle tv locali già impegnato a fronteggiare l'impoverimento delle risorse disponibili per effetto della crisi economica e il costo degli investimenti per la rimodulazione delle trasmissioni sul digitale".
"Non sta a noi indicare la soluzione tecnica - continua Siddi - ma sicuramente l'opportunità del nuovo piano di assegnazione delle frequenze è l'occasione per garantire spazi adeguati a tutti gli operatori, chiediamo una definizione del nuovo assetto delle tv nazionali e locali sul telecomando digitale, un equilibrio di massima garanzia idoneo a tenere insieme le diverse esigenze e soggettività, assicurando uno spazio qualitativamente e quantitativamente adeguato per le tv locali',
Siddi, infine, ha affrontato anche la questione dell'Lcn: "riteniamo che si debba tenere conto di un principio di federalismo televisivo rispettoso delle scelte, delle abitudini, degli orientamenti del pubblico di riferimento in ciascuna area regionale. Sicuramente nei primi dieci canali, regione per regione o bacino per bacino, non possono mancare le tv locali di più consolidata presenza nelle preferenze dei cittadini".
Le prese di posizione di Soro e Siddi fanno eco alla crescente preoccupazione delle emittenti locali. Frt e Aeranti-Corallo che hanno nuovamente ribadito le criticità da risolvere nel passaggio al digitale terrestre per renderlo qualitativamente e quantitativamente adeguato anche per le tv locali, sottolineando il rischio di "gravi ripercussioni sull'attività di molte imprese televisive locali".