L'Agcom ha anticipato i dati sulle segnalazioni dei consumatori all'Ufficio tutela: attivazione di servizi non richiesti, guasti alla linea, problemi a cambiare operatore, sono le grane più comuni tra gli utenti di telefonia fissa secondo i dati forniti dall'Autorità garante delle comunicazioni.
Da ottobre 2009 a marzo 2010, all'Ufficio Tutela dei Consumatori di Agcom sono state catalogate, come passibili di sanzione, 383 segnalazioni riguardanti la rete fissa. Gli utenti che si sono lamentati ufficialmente con l'Autorità sono in realtà molto più numerosi, ma da una parte sono state escluse le segnalazioni rivelatesi infondate e dall'altra sono state considerate come una singola unità quelle che hanno caratteristiche simili.
E' notevole quindi il dato relativo: ben il 52% dei casi riguarda l'attivazione di servizi non richiesti, per esempio una segreteria, le rate di un videotelefono, di un modem o addirittura un'Adsl.
Segue (23% dei casi) la categoria malfunzionamenti/disservizi. Subito dopo, al terzo posto (20%) lungaggini nel cambiare operatore fisso; questo problema non ci dovrebbe essere perché ormai da due anni è scattata la procedura voluta da Agcom 3 per cambiare operatore in modo rapido ma, in realtà, nonostante i miglioramenti, le cose non vanno ancora come dovrebbero a causa di intoppi tecnico/amministrativi, o degli operatori che ritardano le procedure per non lasciar passare i propri utenti alla concorrenza.
Così l'Agcom ha risposto con sanzioni per oltre 622mila euro ad alcuni operatori per il mancato rispetto delle norme. Tra le principali sanzioni comminate: una multa da 290mila euro a Vodafone per l'attivazione di servizi non richiesti, 10.329 a Zeromobile, 30mila euro a Telecom e 60mila euro a Tele2/Opitel per mancata richiesta di informazioni. Multe per 58mila euro ciascuno sono state comminate agli operatori FoniaCom, Unocom e Digital Media Italia per il mancato rispetto delle norme sulla trasparenza tariffaria. Infine di 58mila euro è anche la multa per BT Italia per aver applicato costi di recesso in maniera difforme dalla legge Bersani e dalla normativa regolamentare dell'Autorità.