da www.repubblica.it

L'Agcom anticipa i dati sulle segnalazioni dei consumatori all'Ufficio tutela. La metà delle lamentele riguarda l'attivazione di funzioni non richieste. Ancora lungaggini per passare da un operatore all'altro.

Attivazione di servizi non richiesti. Guasti alla linea. Problemi a cambiare operatore. Sono le grane più comuni tra gli utenti di telefonia fissa secondo i dati forniti dall'Autorità garante delle comunicazioni: sono un'anticipazione del bilancio che si leggerà a luglio nella relazione annuale dell'Agcom al Parlamento.

Da ottobre 2009 a marzo 2010, all'Ufficio Tutela dei Consumatori di Agcom sono state catalogate, come passibili di sanzione, 383 segnalazioni riguardanti la rete fissa. Gli utenti che si sono lamentati ufficialmente con l'Autorità sono in realtà molto più numerosi, ma questo numero è frutto di una duplice operazione di sintesi. Da una parte esclude le segnalazioni rivelatesi infondate e dall'altra considera come una singola unità quelle che hanno caratteristiche simili.

Più che il valore assoluto, è notevole quindi il dato relativo: ben il 52 per cento dei casi riguarda l'attivazione di servizi non richiesti. Questo si conferma quindi il male peggiore per la telefonia fissa italiana, dal punto di vista dei consumatori. Fenomeno noto, solo pochi hanno avuto la fortuna di non incapparvi: ci si ritrova in bolletta un servizio che non avevamo richiesto, per esempio una segreteria, le rate di un videotelefono, di un modem o addirittura un'Adsl. È capitato persino ad anziani che non avevano nemmeno il computer e che quindi pagavano il canone dell'Adsl senza neanche poterla usare.

Al secondo posto (23 per cento) della sfortuna c'è la categoria malfunzionamenti/disservizi e qui si va dall'Adsl che è lentissima al telefono che è muto ogni volta che piove. Subito dopo, al terzo posto (20 per cento dei casi) c'è un problema che non ci dovrebbe essere: lungaggini e intoppi nel cambiare operatore fisso. Non ci dovrebbe essere perché ormai da due anni è scattata la procedura voluta da Agcom 3 per cambiare operatore in modo rapido e indolore. In teoria. In realtà le cose sono sì migliorate, ma non vanno ancora davvero lisce: ci sono operatori che fanno resistenza a lasciar passare i propri utenti alla concorrenza e quindi ritardano le procedure. Oppure un intoppo tecnico o amministrativo può lasciare per giorni o settimane senza linea internet, mentre le norme prescrivono che il passaggio sia senza soluzione di continuità da un gestore all'altro.

Secondo Altroconsumo, è improbabile che le cose migliorino. Anzi. L'associazione punta il dito infatti contro una novità scattata da questo mese: adesso per cambiare qualsiasi operatore di rete fissa (telefono e/o Adsl) è necessario un pin. Lo si reperisce in bolletta e bisogna fornirlo al nuovo operatore. "Il pin è una burocrazia inutile, che rallenterà la concorrenza, e non risolve il vero problema che assilla gli utenti italiani, cioè l'attivazione di servizi non richiesti fatta dal proprio operatore", dice Marco Pierani, responsabile rapporti istituzionali per Altroconsumo.

Il pin sostituisce il codice di migrazione, rispetto al quale ha due differenze importanti. Primo, si applica agli utenti di tutti gli operatori, mentre il codice non c'era per chi abbandonava Telecom. Secondo, è personale (come una password), mentre il codice identificava una linea e gli operatori potevano quindi ricostruirlo senza doverlo chiedere agli utenti. E questo è senz'altro positivo: società di telemarketing scorrette riuscivano ad avviare il cambio operatore senza il consenso degli interessati. Ci si ritrovava di colpo con la linea di un altro operatore. I malcapitati di solito se ne accorgevano solo quando a casa ricevevano la bolletta del nuovo operatore e, dal vecchio, una fattura per la disdetta della linea. Potevano notare l'inghippo anche prima, se nel passaggio non richiesto perdevano l'Adsl o addirittura il numero di telefono. Il pin potrebbe essere la soluzione. A patto che gli addetti al telemarketing non riescano a inventarsi nuovi modi per scoprirlo da sé.

 

 

 

 

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