Sole 24 ore - di Marco Mele
Media. Ieri la decisione ufficiale - Dal 15 settembre al 20 dicembre si spegnerà l'analogico dal Piemonte al Friuli
Calendario rivisto per i timori sulla coincidenza tra switch-off ed elezioni.
Le elezioni regionali, più dei Mondiali di calcio, prevalgono sul calendario governativo per il digitale terrestre. La proposta del viceministro delle Comunicazioni, Paolo Romani, che sposta mediamente in avanti il calendario di sei mesi per Lombardia e Piemonte orientale, è stata accolta dal Comitato Nazionale Italia Digitale. Si va verso uno "switch off" padano con lo spegnimento della tv analogica, in tre mesi, in un'area che va dal Piemonte orientale al Friuli. Un'operazione che coinvolgerà 23 milioni di cittadini: quando terminerà, il 70% della popolazione avrà il "tutto" digitale.
Lo spegnimento del segnale analogico di Rai2 e di Rete4 è stata fissato al 18 maggio per Lombardia, Piemonte orientale e le province di Parma e Piacenza. Quest'area spegnerà poi il segnale analogico tra il 15 settembre e il 20 ottobre. A seguire, dal 21 ottobre al 25 novembre saranno coinvolte Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Ultima la Liguria, dal 26 novembre al 20 dicembre. «L'individuazione di queste date - commenta Andrea Ambrogetti, presidente di Dgtvi, che riunisce i maggiori operatori - con l'accordo di tutte le istituzioni e dei soggetti interessati, non rappresenta un rinvio, ma, al contrario, un deciso processo di accelerazione». Il motivo che sta dietro il "rinvio", quello principale, è il timore che lo spegnimento, previsto dal calendario del Governo prima delle elezioni di fine marzo, potesse provocare un effetto "Roma". Nella Capitale ci sono tuttora problemi di ricezione, con malcontento di consistenti fasce di cittadini. Il "rinvio" permette di ottenere due risultati.
L'approvazione del Piano di assegnazione delle frequenze da parte dell'Autorità per le comunicazioni (c'è da trovare l'intesa con la Rai, senza sollevazioni delle tv locali). E il via libera, probabile, a regole certe sulla numerazione automatica dei canali, in altre parole sulla posizione delle emittenti sul telecomando, da parte dell'Agcom. Sarebbe stata "cosa buona e giusta" attendere il Piano e le regole sulla numerazione anche nel Lazio e in Campania, spostando in avanti i due switch off già effettuati. Si sarebbero evitati disagi per gli utenti e danni economici alle imprese televisive locali nella Regione Lazio (...).