Avviati i lavori nelle prime quattro zone per portare nella capitale le autostrade digitali
di Simona Rossitto (Sole 24 Ore - Roma)

Dopo la tv digitale, arriva anche la fibra ottica nelle case della capitale. È entrato nel vivo il progetto dell'Unione industriali di Roma(Uir) che, in cinque anni, punta ad assicurare all'interno e all'esterno del grande raccordo anulare la connessione a internet molto vèloce, superiore cioè ai 100 megabit su rete fissa e sino ai 28 su mobile. Di recente sono partiti i lavori nelle centrali di Prati, Belle Arti, Ponte Lungo e Appio e lunedì il consiglio comunale ha dato il via libera al regolamento scavi (già applicato in deroga nelle quattro zone pioniere), necessario per la realizzazione completa del progetto Roma città digitale presentato in Campidoglio a luglio scorso. Il piano, che costerà 600 milioni, di cui 470 destinati alla realizzazione della rete dì nuova generazione, porterà, secondo le stime, alla creazione dì mille posti di lavoro. Il 75% dei finanziamenti dovrebbe metterli Telecom Italia che sta sovvenzionando i primi scavi. « Il progetto Roma città digitale - afferma Stefano Pileri, vicepresidente dell'Unione industriali - prevede la realizzazione di una veri e propria autostrada digitale, che sarà sviluppata dai principali operatori di telecomunicazioni con il forte supporto operativo e normativo del Comune di Roma, e che porterà allo sviluppo di piattaforme per nuovi servizi dedicati a cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni». Mentre a livello nazionale si discute degli 800 milioni necessari per assicurare la banda larga, almeno due megabit al secondo in tutta Italia superando così il digital divide che affligge il Belpaese, nella capitale si pensa dunque già alla banda ultra larga con velocità di gran lunga superiori. Presupposto essenziale per questo progetto è stata l'approvazione da parte della giunta, a luglio scorso, del regolamento scavi che consente di passare dalla posa della fibra con scavo tradizionale che richiede una larghezza superiore a 40 centimetri, alla possibilità di usare tecniche di minitrincea e microtrincea fino a ridurre lo scavo a 25 centimetri dì profondità e due di larghezza I costi, grazie a questa nuova tecnologia, saranno diminuiti di un terzo. Secondo Pilieri «da Roma è partito un processo di infrastrutturazione essenziale per il futuro del nostro paese: la rete in fibra ortica di nuova generazione per la banda larghissima in grado di abilitare collegamenti da terminali fissi e mobili a velocità superiore ai 100 megabit al secondo».
Entro fine anno la Uir prevede si concludano i lavori nelle quattro centrali pioniere. Per il 2010, invece, si andrà avanti con le centrali Nomentano,Viminale, C.V.E. (in un primo momento previste per il 2009), Lanciani, Belsito, Parioli, Villa Torlonia, Angelo Emo, Gregorio V, Trastevere, Aventino, Villa Fiorelli, San Lorenzo, Villa Borghese e Colonna. Resta l'intenzione, attendibile, come rassicurano alla Uir, di completare tutte le aree all'interno del grande raccordo anulare entro il 2011 e fuori del raccordo entro il 2013. «La prima fase dei lavori - esemplifica Pileri - riguarderà la rete all'interno del grande raccordo anulare e investimenti per circa 300 milioni di euro, mentre entro il 2013 saranno collegate le aree previste al di fuori». Il piano per Roma, intanto, tiene desta l'attenzione dei consumatori. «Va benissimo il progetto dì cablare in fibra ottica Roma, ma abbiamo paura che così si va avanti a macchia di leopardo, aumentando il digital divide rispetto a chi ancora non ha:neanche due megabit di velocità. Inoltre siamo preoccupati su chi sarà a gestire la fornitura del servizio, se sarà Telecom o gli altri operatori e che tipo di regolamentazione sarà applicata», spiega Mauro Vergari, responsabile settore media digitali e Ict di Adiconsum. Per Elio Lannutti, presidente di Adusbef, il cablaggio di Roma «è utile, a patto che non si trovi un modo per evitare i disagi che le buche procurano ai romani».

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