Corriere della Sera - cronaca Roma
13-11-2009
L'Intervista «Servono interventi mirati di assistenza per aiutare le fasce deboli e gli anziani»
Allarme del Corecom, il presidente Soro: «Ancora irrisolti troppi problemi» Fra gli ostacoli le antenne inadeguate e ripetitori bloccati dalla burocrazia.
«Non tutti i romani riusciranno a vedere la tv digitale. Ci saranno sicuramente dei problemi. Alcuni fisiologici di fronte a un passaggio tecnologico così importante. Altri causati dalla gestione di questa operazione forse non adeguata»: Francesco Soro, presidente del Corecom Lazio (il Comitato regionale per le comunicazioni), è preoccupato. Anche perché secondo uno studio della Sapienza «almeno 300 mila persone, forse anche 500 mila, a Roma avranno problemi per la ricezione del segnale digitale».
Perché? Quale sarà l'ostacolo maggiore?
«Per effetto della mancata attuazione della legge 46 del 90 e della legge Mammì, sui tetti di Roma c'è una vera e propria giungla di antenne che non è mai stata regolamentata. E moltissimi di questi impianti non sono in grado di captare il segnale digitale».
E quindi?
«Sarà necessario rivolgersi all'antennista. Ma i tecnici saranno sommersi di richieste. E non è l'unico problema».
Perché? Che altro c'è?
«C'è il problema dei ripetitori degli enti locali. Dove non arrivano i ripetitori degli operatori, negli anni sono stati installati impianti dagli enti locali. Ma ora devono essere convertiti al digitale. E per legge gli enti locali, senza il via libera del ministero, non possono intervenire».
Che cosa succederà?
«In molte zone del Lazio gli abitanti rischiano di restare senza tv. Per esempio la comunità montana di Salto Cicolano, nel Reatino, ha lanciato l'allarme: 15 mila persone, se non si interviene subito, non vedranno la tv. Pare comunque che qualcosa si stia muovendo. Speriamo che non sia tardi».
Altri problemi?
«Se da un lato è vero che la maggior parte delle famiglie ha già acquistato il decoder, c'è il problema delle fasce deboli e disagiate, degli anziani: serviranno interventi mirati di sostegno».
E chi ha il decoder e l'antenna giusta?
«Potrà vedere la tv, anche se ci sarà confusione sull'ordine dei canali perché gli operatori non hanno ancora trovato un accordo».
Pa. Fo.