La Repubblica cronaca di Roma

Paura per l'elettrosmog sulla scuola di Monte Mario.

Il Comune le ha smantellate tutte oltre sei anni fa. Ma con quella dei militari finora non c'è stato niente da fare. La mega antenna, installata nel 2001, rimane lì, inquietante, accanto al campo di calcio della scuola materna ed elementare Leopardi, a Monte Mario.
Genitori e insegnanti la vedono crescere giorno dopo giorno sotto i loro occhi, denunciano che mentre sul traliccio i padelloni si stanno moltiplicando, nessuno controlla se i valori dell'elettrosmog stanno salendo.
"Da un anno a questa parte le parabole agganciate al traliccio stanno crescendo - racconta una mamma, Patrizia Scialò - e, cosa ancora più allarmante, è spuntato un nuovo traliccio dietro la recinzione". Ci vuole un sopralluogo accurato per accorgersi che poco lontano dal traliccio gigante esiste un altro impianto: è quasi occultato dalla vegetazione venuta su disordinatamente dietro la recinzione, che separa la scuola dall'area militare.
"Dai primi rilievi - fa sapere Massimo Miglio, responsabile dell'Ufficio antiabusivismo della Regione - sembrerebbe proprio che questo secondo traliccio sia stato installato molto di recente. Addirittura sembrerebbe spuntata anche una terza antenna".
Esattamente un anno fa, la signora Scialò inviò alcune mail al XVII municipio per avere informazioni sul traliccio e all'Arpa e al Dipartimento Ambiente per chiedere di riprendere i monitoraggi sulle concentrazioni di elettrosmog. "Dal XVII mi hanno risposto che nessun nuovo impianto era stato autorizzato. Dall'Arpa e dal Dipartimento Ambiente non mi è mai arrivata risposta". In realtà l'installazione dei tralicci in area militare non ha bisogno di autorizzazioni, per questo non risulta nulla al municipio, la legge prescrive solo di darne comunicazione al Comune. Già nel 2001 l'allora assessore ai Lavori pubblici Giancarlo D'Alessandro aveva scritto ai carabinieri, all'esercito e al ministero dell'Interno per chiedere la sospensione dell'installazione e il trasferimento della torre, ma senza successo. I militari avevano fatto valere il loro diritto. A niente era valso l'invito dell'assessore a sedersi tutti intorno ad un tavolo per trovare una soluzione, né l'interrogazione parlamentare presentata dalla senatrice Loredana De Petris e dal deputato Paolo Cento. "Ma noi abbiamo diritto ad essere informati - insiste la signora Scialò - ne va della salute dei nostri bambini".
(di Cecilia Gentile)