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Anche se gli investimenti nelle reti a banda larga ad altissima velocità devono essere effettuati in primo luogo dal settore privato, gli aiuti di Stato possono svolgere un ruolo fondamentale per estendere la copertura nelle aree in cui gli operatori non hanno intenzione di investire.
A questo scopo, la Commissione europea ha adottato delle linee guida relative all'applicazione delle regole del Trattato europeo sugli aiuti di Stato al finanziamento pubblico delle reti a banda larga.
La Ue vuole infatti fornire alle parti interessate degli orientamenti "chiari e prevedibili" che aiutino gli Stati ad accelerare ed estendere la diffusione della banda larga, preservando allo stesso tempo le dinamiche di mercato e la concorrenza in un settore completamente liberalizzato.
Le linee guida, che tengono conto delle osservazioni pervenute nel corso di una consultazione pubblica, contengono disposizioni specifiche riguardanti anche lo sviluppo delle reti di accesso di nuova generazione (NGA), al fine di promuovere gli investimenti pubblici in questo settore strategico "senza creare indebite distorsioni della concorrenza".
Nel corso degli ultimi 5 anni, attraverso l'adozione di oltre 40 decisioni individuali, la Commissione si è impegnata a sviluppare una prassi coerente per quanto riguarda il sostegno dello Stato alla diffusione delle reti a banda larga.
Partendo da questa esperienza, le linee guida spiegano in che modo si possono canalizzare fondi pubblici - sia per la realizzazione di reti a banda larga tradizionali sia per le reti di nuova generazione - in quelle aree tralasciate dagli investimenti del settore privato e precisano che l'operatore privato beneficiario di aiuti di Stato deve "promuovere la concorrenza accordando libero accesso alla rete finanziata con fondi pubblici".
Le guidelines evidenziano quindi la distinzione tra le aree più competitive (dette 'zone nere') - per le quali non sono necessari interventi pubblici - e quelle meno redditizie o mal servite (zone bianche e zone grigie), in cui gli aiuti di Stato possono essere giustificati, a patto che siano soddisfatte determinate condizioni.
Tale distinzione si adatta anche alla situazione delle NGA (la cui realizzazione è ancora in una fase iniziale), obbligando gli Stati membri a prendere in considerazione non solo le infrastrutture NGA esistenti, ma anche i piani di investimento messi a punto dagli operatori tlc per la futura implementazione di queste reti.
Gli orientamenti stabiliscono pertanto una serie di garanzie fondamentali (mappatura dettagliata, bando di gara aperto, obbligo di accesso aperto, neutralità tecnologica e meccanismi di recupero) atte a promuovere la concorrenza e ad evitare lo 'spiazzamento' degli investimenti privati.
"Le linee guida - ha dichiarato il Commissario Ue alla concorrenza, Neelie Kroes - forniscono agli Stati membri e alle Autorità nazionali uno strumento completo e trasparente per garantire che i loro piani di finanziamento statale della banda larga siano conformi con le norme comunitarie sugli aiuti di Stato".
"Gli orientamenti forniti dalla Commissione - ha aggiunto - favoriranno la diffusione delle reti a banda larga ad altissima velocità, contribuendo a migliorare la competitività europea e a costruire una società basata sulla conoscenza".
Gli investimenti nelle reti a banda larga costituiscono una parte fondamentale del piano di ripresa economica europea, nel quale la Commissione ha investito - tramite il Fondo europeo per lo sviluppo rurale - 1,02 miliardi di euro. (di Alessandra Talarico)