ARRIVANO nuove norme che ci proteggono da brutte sorprese quando facciamo un contratto con un operatore telefonico. Agcom, l'Autorità Garante delle Comunicazioni, ha infatti approvato due delibere attese da tempo dalle associazioni consumatori. Saranno in vigore tra 60 giorni, per dare agli operatori il tempo di adeguarsi. La prima delibera riguarda tutti i contratti con gli operatori telefonici, la seconda si occupa nello specifico di quelli fatti a distanza, ossia - sostanzialmente - al telefono.
A quanto risulta a Repubblica.it, gli operatori sono adesso obbligati pubblicare sui propri siti in quale modo concludono i contratti a distanza. "E' una novità importante perché adesso l'utente non sa quando e come un contratto viene concluso. Riceve una telefonata, magari dà l'assenso a un'offerta, ma non ha chiaro in quale momento in effetti il contratto è definitivo e può partire", spiegano da Agcom. C'è quindi maggiore chiarezza e più trasparenza a tutela dei consumatori.
Un'altra nuova tutela è l'obbligo per l'operatore di seguire modalità precise di comunicazione all'utente per tutte le modifiche contrattuali. Finora infatti c'è stato il Far West: può arrivare un sms, una mail ad avvisare che tra un certo numero di settimane/mesi il canone sarebbe aumentato o ci sarebbero stati costi extra.
"Le nuove modalità faranno capire subito all'utente che quella comunicazione è una modifica contrattuale a suo danno e che si ha diritto a un recesso gratuito. Finora gli operatori invece hanno confidato, con modalità poco trasparenti, che gli utenti non se ne accorgessero". Agcom obbliga a maggiore trasparenza anche sui contratti, che adesso dovranno riportare anche informazioni finora trascurate: come i costi di recesso, i tempi di attivazione e persino gli indennizzi a cui gli utenti hanno diritto quando gli operatori non rispettano i termini.
E' insomma un giro di vite a 360 gradi contro tutti (o quasi) i trucchetti utilizzati dagli operatori ai danni degli utenti nei contratti. La seconda delibera, sui contratti a distanza, Agcom indica nuovi orientamenti, che non sono formalmente vincolanti dato che la competenza (su vigilanza e sanzioni è di Antitrust). Tuttavia nella sostanza le decisioni odierne creano pressioni sugli operatori a adeguarsi e danno una indicazione all'Antitrust.
L'indicazione Agcom quindi ora è che gli operatori non chiudano i contratti al telefono ma chiedano all'utente una conferma successiva, anche via mail o in altra modalità telematica ("semplificata", si legge in delibera). E' una toppa contro un vecchio problema: l'utente dice di sì senza avere saputo dall'operatore, al telefono, tutte le informazioni utili
per decidere. Capita che gli siano taciuti alcuni costi o che il canone di cui si sta parlando è solo quello promozionale eccetera. Di ieri sono appunto due multe Antitrust, da 100 mila euro ciascuna, a H3G e Sky Italia per scarsa trasparenza nella comunicazione al telefono.
Repubblica.it 1 ott 2015