ROMA - I signori della politica, i burocrati, le compagnie telefoniche lo hanno chiamato "codice di migrazione". E chi se ne importa se poi il pensionato, la casalinga, l'immigrato non capisce queste parole oscure. Eppure il codice, che è un numero magico, spalanca il portone della libertà. Se sono deluso dal mio operatore telefonico, prendo proprio il "codice di migrazione", chiamo un altro operatore e posso avviare la procedura per cambiare.

Peccato che qualche azienda nasconda il "codice di migrazione" proprio per scoraggiare il cliente dall'abbonarsi con altri, magari più bravi. "Ora questo trucco dovrà finire", dice Antonio Nicita, uno dei componenti del Garante per le Comunicazioni, l'AgCom: "Noi intanto traduciamo queste parole difficili con altre, amichevoli e chiare. Il codice si chiamerà di trasferimento. E poi il codice, oggi introvabile, sarà stampato su ogni bolletta in caratteri grandi almeno 12 punti. Lo avremo tutti a portata di mano, finalmente".

A 8 anni dall'ultima riforma, il Garante mette mano dunque alla nostra bolletta telefonica, del cellulare e di Internet perché sia più utile, leale e moderna. La fattura sarà di norma digitale e inviata via mail, a meno che l'abbonato chieda di averla ancora su carta. E questa bolletta 2.0 preciserà l'indirizzo di posta elettronica dell'operatore cui inviare ogni comunicazione ufficiale (incluse le disdette). Non servirà più, quindi, la raccomandata ricevuta di ritorno.

Poi ci sono le tante insidie della Rete. Gli spot televisivi ad esempio promettono molto sulla velocità delle connessioni, ma la realtà com'è? "Fino ad oggi", continua Nicita, "gli operatori hanno preso impegni generici sulla qualità dei collegamenti. Scrivono un numero qualsiasi sul contratto, e vai a vedere poi se i fatti corrispondono alle promesse. Adesso, nella nuova bolletta, le società preciseranno quale velocità minima ritengono di averci assicurato in ogni bimestre".

Spendido: ma che cosa cambia nei fatti? Chi impedisce ai furbetti di Internet di dichiarare velocità solo immaginarie? "Lo impediremo noi. Controlli a campione verificheranno se la dichiarazione dell'operatore sia veritiera, per la ricezione come per l'invio dei dati. Le dichiarazioni false o 'dopate' saranno punite con severità. Sempre nella bolletta, ricorderemo al cliente un nostro servizio già attivo, il Misurainternet, in grado di accertare la velocità effettiva cui sta navigando".

Altro giro, altro inghippo. Ci sono operatori che tirano il freno. Rallentano ad arte la speditezza delle connessioni con i motivi (e i pretesti) i più disparati intaccando così la "neutralità" di Internet. A volte vogliono impedirci di usare Skype, perché permette chiamate telefoniche gratuite. Altre volte bloccano il trasferimento di grandi file, con film, videogiochi o canzoni pirata. Intendono farlo ancora? Che almeno dichiarino la scelta restrittiva in bolletta.

La nuova bolletta specificherà quanti soldi stiamo pagando all'operatore per i servizi base, come telefonia e Internet, e quanti invece per prestazioni aggiuntive o impreviste. Rientrano tra queste i famigerati servizi non richiesti e gli acquisti (magari involontari e inconsapevoli) che facciamo in Rete, anche attraverso le app. Proprio questi acquisti indesiderati saranno meno facili. "Nel nuovo regime", conferma Nicita, "condizione per pagare sarà l'immissione del nostro numero di telefono come ultimo via libera all'operazione. Solo allora, soltanto dopo aver manifestato la chiara volontà di acquistare, l'importo sarà iscritto in bolletta". Infine, avranno diritto di cittadinanza i non vedenti. Riceveranno una "audio bolletta", un file sonoro che elencherà tutte le spese.

Le nuove regole sono scritte in una proposta di provvedimento (ben 43 pagine) che oggi sarà sul sito del Garante (l'AgCom) per una consultazione pubblica lunga 60 giorni. Il dubbio è che molte delle nuove norme pro consumatori saranno riscritte o annacquate dalla lobby degli operatori, in questi due mesi di pubblico confronto. "Non credo", dice Nicita battagliero, "la nostra proposta è stata votata all'unanimità da tutti i cinque componenti dell'AgCom. La difenderemo e semmai la renderemo più forte". di ALDO FONTANAROSA Repubblica 19 gennaio 2015


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