Un doppio beauty contest che cambierà volto all'emittenza televisiva locale. È quello previsto nell'articolo 147 della Legge di stabilità. «Il nostro giudizio? Assolutamente negativo: si finirà per azzerare il comparto nel giro di pochi anni» taglia corto Marco Rossignoli, presidente dell'associazione Aeranti-Corallo.

La volontà, non dichiarata esplicitamente, è di separare, a livello locale, gli operatori cui viene data in gestione la frequenza dagli editori, chiamati «fornitori di servizi media audiovisivi». Premessa: andranno spente, entro il 30 aprile, le 76 frequenze sulle quali i Paesi confinanti denunciano interferenze. Vi trasmettono 144 tv locali che potranno liberarle volontariamente, ricevendo una misura compensativa (i 20 milioni precedenti sono stati portati poco oltre i 50). Lo Stato, insomma, paga per liberare frequenze che ha assegnato per vent'anni. Poco? «Abbiamo calcolato un costo di 0,30 centesimi per abitante rispetto ai 0,55 centesimi pagati quando si liberarono i canali 61-69 per la gara sulla banda larga mobile» sostiene Rossignoli.

Le novità cominciano qui. L'Agcom deve avviare il processo per assegnare le frequenze attribuite all'Italia e "non" assegnate a operatori nazionali, oggetto del primo beauty contest. Quali ? I canali 58 e 60 della banda UHF, i cui diritti d'uso dovrebbero essere assegnati per cinque anni, visto che dal 2020 dovrebbero passare dalla tv alla banda larga mobile. Se si chiuderà la procedura d'infrazione Ue contro l'Italia, saranno della partita anche i canali 6,7 e 11 della banda VHF, rimasti senza offerte nella recente "gara" (che tale non è stata) per le frequenze tv. Potrebbero entrarvi anche i canali "italiani" già assegnati alle emittenti locali, che dovranno, comunque, mettere a disposizione la loro capacità ai fornitori locali che vinceranno il secondo beauty contest. Al quale parteciperanno "soggetti operanti in ambito locale" sulla base di criteri tra cui la "sostenibilità economica, patrimoniale, finanziaria" e "l'esperienza maturata nel settore". Se la selezione non darà un numero sufficiente di soggetti,subentreranno gli operatori nazionali da RaiWay ad Ei Towers (Mediaset socio di maggioranza).

Chi vincerà dovrà mettere la capacità trasmissiva del multiplex a disposizione degli editori in posizione utile nella seconda graduatoria. Regionale e basata su ascolti, numero dipendenti e costi dei giornalisti. Un marchio potrà essere diffuso solo su una frequenza. A tale gara potrà partecipare anche chi avrà preso l'indennizzo per aver liberato la frequenza. In base a tale graduatoria, si prevede anche l'assegnazione dei numeri sul telecomando per le sole tv locali. Senza dire però su quali archi di numerazione.

Sole 24 ore Marco Mele 7 gennaio 2015

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