Continua la flessione degli accessi totali alla rete fissa telefonica: su base annua il calo è di 560mila linee, oltre 1 milione negli ultimi due anni. Telecom Italia negli ultimi due anni perde 1,5 milioni di linee, di cui solo 450mila (il 30%) vengono ''recuperate'' dagli Olo, gli altri operatori. E' quanto emerge dall'Osservatorio trimestrale di Agcom aggiornato allo scorso 30 giugno. Wind, al 13,5%, mantiene posizioni sostanzialmente stabili sia su base annua che trimestrale. Fastweb conferma il trend di crescita (+0,8% su base annuale) e passa dal 9,1% al 9,9%, superando Vodafone che è ferma al 9,5%.
Per quanto riguarda il broadband fisso, Agcom rileva una crescita per circa 240mila accessi su base annua, (+60mia rispetto a marzo). Gli accessi che utilizzano tecnologie diverse da Dsl hanno superato il milione e la rete Nga comincia ad essere una realtà, raggiungendo i 540 accessi circa (+175 mila da inizio anno). A spingere l'aumento in particolare delle linee in fibra di Telecom Italia e degli accessi FttCab di Fastweb. In questo quadro il peso di Telecom Italia inferiore al 49% - la flessione è frenata dal buon andamento degli accessi in fibra - avvantaggia soprattutto Fastweb (+0,5%) e gli operatori Fixed Wireless Access (Fwa).
La velocità media delle connessioni italiane a banda larga fissa, pari a 5,2 megabit al secondo, è meno di un quarto di quella raggiunta dalla Corea (23,6) ,e nettamente inferiore rispetto a quella rilevata in altri Paesi europei, come il Regno Unito (9,9) e Germania (8,1). Lo rileva il Bollettino trimestrale dell'Agcom che si basa su dati di marzo scorso. Il ritardo dell'Italia si amplia se si considerano le linee in grado di supportare servizi video avanzati: in questo caso solo l'1,6% delle connessioni italiane ha una velocità superiore ai 15 megabit al secondo. Si cambia registro se si guarda alle connessioni broadband mobili: in questa caso la velocità rilevata in Italia (4,6) è in linea con quella riscontrabile in altri Paesi europei e superiore a quella della Germania (2,9). Su tutti svetta anche in questo caso la Corea del Sud con 14,7 megabit al secondo.
Sul fronte mobile si registra su base annua una diminuzione complessiva di 2,2 milioni di linee. Telecom Italia, anche se in leggera flessione (-0,4% di linee) si conferma il maggiore operatore (con una quota di mercato del 32,1%). Seguono Vodafone (al 27,7%) che perde il 2,1% e Wind, stabile al 22,9%. Unico segno più per H3G che supera il 10% con un +0,5%.
Gli operatori mobili virtuali (Mvno) hanno chiuso con un bilancio positivo passando nel giro di un anno da 5,1% al 6,9% delle linee complessive. Ha contribuito alla buona performance degli operatori virtuali l'arrivo di Lycamobile che ha superato gli 800mila abbonati con un modello di business "etnico" basato su sinergie commerciali con i clienti presenti in altri paesi. All'interno del mercato degli operatori virtuali, Poste Mobile, con il 47,4% di quota, ha perso il 7,5% rispetto a giugno 2013, mentre Lycamobile sfiorando il 13% è diventato il secondo operatore. Si accentua la riduzione degli sms (effetto sostituzione con "app" di messaggistica mobile)
Conseguentemente, l'assetto competitivo del mercato ha registrato variazioni non marginali. Poste Mobile, con il 47,4% del mercato, perde il 7,5% rispetto al giugno 2013, mentre Lycamobile sfiorando il 13% diventa il secondo operatore mobile virtuale
Per quanto riguarda il broadband rete mobile, secondo Agcom hanno superato 40 milioni le sim che hanno effettuato traffico dati nel primo semestre del 2014 (+24,5% su base annua). Complessivamente il traffico dati continua a crescere (+42,9% circa), in misura superiore allo scorso anno. (di F.Me.) Corriere delle comunicazioni ©RIPRODUZIONE RISERVATA 07 Ottobre 2014

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