E' previsto per oggi il voto in Consiglio Agcom sul nuovo regolamento che normerà il canone delle frequenze. Negli ultimi giorni si sono susseguiti gli interventi per placare le polemiche sul caso, con il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli che si era spinto a non escludere "il ricorso a interventi legislativi" nel caso in cui la riforma venisse approvata dall'Authority, per evitare perdite per le casse dello Stato oltre che la procedura d'infrazione Ue.
Ma la vicenda parte dagli inizi d'agosto, il 6 per la precisione, quando il consiglio Agcom aveva votato, con tutti i consiglieri - tranne il presidente Cardani che aveva votato contro - che si erano espressi a favore, i criteri che avrebbero guidato la riforma del canone per le frequenze televisive. In quell'occasione, individuati i criteri, il Consiglio non aveva però approvato la delibera. Prendendo atto di una richiesta di tempo del Governo, che con una lettera del sottosegretario Giacomelli aveva annunciato di voler apportare modifiche al quadro legislativo entro il mese di settembre. L'Agcom aveva così sospeso la questione, fissando alla riunione del 30 settembre la deadline per l'ok alla delibera. Una situazione di cui l'Agcom aveva avvertito in una lettera il Mise già il 7 agosto, sostenendo che alla scadenza del mese sarebbe stata obbligata a votare il provvedimento: altrimenti non ci sarebbero stati i tempi tecnici per la riscossione del canone, con tutte le conseguenze per gli incassi dello Stato.
La scadenza è ormai arrivata, senza che dal Governo siano sati presi provvedimenti: così domani si dovrebbe arrivare al voto e probabilmente all'approvazione della delibera. Le nuove norme a cui ha lavorato Agcom prevedono un totale cambio di rotta nel sistema di pagamento del canone dovuto dalle aziende Tv allo Stato: il baricentro si sposta dal fatturato (le società Tv "analogiche" pagavano l'1% del fatturato allo Stato) al valore delle frequenze possedute. Quindi dalle imprese editoriali a quelle tecnologiche (gli operatori di rete) che detengono i diritti d'uso delle frequenze. Un cambio di sistema dovuto al passaggio tecnologico dall'analogico al digitale che però lascia molti punti interrogativi. Si può evitare una diminuzione di risorse per lo Stato? Su che base viene misurato il valore delle frequenze?
Intanto è stata messa in stand by la risposta all'audizione richiesta ad Agcom dal presidente della Commissione trasporti e Tlc alla Camera Michele Meta. Il tema, dice Meta, è anche sul tavolo del ministero dell'Economia che starebbe studiando gli eventuali mancati introiti per lo Stato dovuti alla nuova normativa. Secondo le stime riportate negli ultimi giorni dalla stampa nel 2014, con il nuovo meccanismo, l'erario si ritroverebbe in cassa 39,52 milioni in meno rispetto al 2013 mentre nei primi 4 anni dall'entrata in vigore del nuovo regolamento, l'ammanco per lo Stato salirebbe a 104,8 milioni.
I criteri delle nuove regole, aveva detto Agcom, "sono stati individuati a conclusione di un lungo e accurato lavoro istruttorio, sulla base di una proposta del relatore Francesco Posteraro, che ha tra l'altro tenuto nel massimo conto - in applicazione del dovere di leale cooperazione di cui all'articolo 4(3) del Trattato sull'Unione Europea - le osservazioni formulate nei giorni scorsi dalla Commissione europea. L'Autorità ha così dato applicazione al vigente quadro normativo, frutto del combinato disposto dell'articolo 3-quinquies, comma 4, del decreto legge 2 marzo 2012, n. 16 (convertito, con modificazioni, dalla legge 26 aprile 2012, n. 44) e dall'art. 35 del Codice delle comunicazioni elettroniche. Norme in virtù delle quali il contributo grava oggi sugli operatori di rete, e non più sulle emittenti, come avveniva nel passato". (A.S.)
(Corriere delle comunicazioni ©RIPRODUZIONE RISERVATA 29 Settembre 2014)

30

Dic 2022

Elezioni Regionali del 12 e 13 Febbraio 2023

Elezioni Regionali del 12 e 13 Febbraio 2023 E' stato firmato l’atto per la convocazione dei comizi per l'elezione del Presidente della Regione e del Consiglio Regionale del Lazio. Decreto convocazione comizi elettorali L'entrata in vigore della par condicio è prevista per il 29 dicembre 2022, ossia 45 giorni prima della data delle elezioni. Delibera n. 453/22/CONS Comunicazione Par Condicio...

28

Dic 2022

Firmato protocollo Corecom Lazio Comune di Rieti

    Controversie con operatori telecomunicazione, firmato il protocollo d’intesa in Comune.  Cafini (CoReCom): “grazie al Comune per la vicinanza ai cittadini”.   E’ stato firmato questa mattina alla presenza del Sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, dell’assessore alle politiche sociali e pari opportunità, Giovanna Palomba, del Presidente del Corecom Lazio Maria...

21

Dic 2022

13

Dic 2022

Avviso Pubblico - Praticantato

AVVISO PUBBLICOPer lo svolgimento di un periodo di praticantato non retribuito di 12 mesi all’interno della struttura del Comitato regionale per le comunicazioni del Lazio (Co.Re.Com.) per il supporto allo svolgimento delle materie istituzionali dell’Agcom delegate al Co.re.com. Il Comitato regionale per le comunicazioni del Lazio (Co.Re.Com.), organo di consulenza, di gestione e di controllo...