da ilVelino/AGV NEWSRoma
Si terrà conto di numero di presenze e di tempo di parola fruito "pesati" in relazione al consenso elettorale.
L'informazione politica cambia e aumenta ma rimane salda l'esigenza di pluralismo. Non ha dubbi Angelo Marcello Cardani, presidente dell'Autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni, che durante l'audizione in commissione di Vigilanza ha presentato lo schema di regolamento sulla par condicio in periodo non elettorale già approvato dall'Agcom e oggetto di consultazioni con Corecom, associazioni di categoria ed emittenti. "L'ampliamento dei canali derivante dall'uso della tecnologia digitale e il ruolo assunto da internet sicuramente concorrono ad assicurare una più effettiva partecipazione di tutti i soggetti politici all'informazione politica - rileva -, ma l'esigenza di assicurare una efficace tutela del pluralismo resta insuperabile, ancorché essa si atteggi in maniera diversa". Non avendo ancora a disposizioni interventi del legislatore, l'Agcom nel testo ha deciso di chiarire "che il punto di partenza di ogni valutazione sul rispetto del pluralismo politico-istituzionale non può che essere un criterio di tipo quantitativo (rilevazione del tempo di parola fruito dal soggetto politico), mitigato tuttavia dal ricorso anche a criteri di tipo qualitativo (attualità della cronaca, agenda politica, presenza di un contraddittorio, format del programma e cadenza temporale)".
Per valutare il pluralismo, e in particolare il principio della parità di trattamento, l'Authority intende "tenere conto del numero di presenze e del tempo di parola fruito da ciascun soggetto politico, dati che saranno 'pesati' in relazione al consenso elettorale conseguito dalle forze politiche alle più recenti elezioni politiche nazionali. Inoltre - aggiunge Cardani -, vengono introdotti una serie di parametri di tipo qualitativo elencati in ordine decrescente di rilevanza (struttura del programma, modalità di partecipazione degli ospiti politici, periodicità del programma, numero complessivo di puntate trasmesse nel ciclo, modalità di conduzione del programma), che concorrono ad assicurare una valutazione più rispondente alla realtà editoriale". Sul fronte della par condicio, il presidente dell'Agcom sottolinea la necessità di "individuare una 'metrica' ragionevole e proporzionata per l'informazione volta ad adeguare il sistema della par condicio a un mondo dei media in profonda trasformazione, dove convivono emittenti generaliste, canali tematici, canali all news e, da ultimo, internet". Almeno la normazione di secondo livello, secondo Cardani, è oggi chiamata a tener conto dei "cambiamenti intervenuti nelle modalità di fruizione del mezzo radiotelevisivo e nei format dei programmi" stante il "processo di innovazione e di trasformazione del sistema dei media indotto dalla tecnologia digitale".