Altra audizione oggi in Commissione Vigilanza sul pluralismo dell'informazione, presieduta da Giuseppe Emanuele Cangemi (Ncd), per raccogliere suggerimenti e proposte su un nuovo testo sull'Informazione e la Comunicazione.
Presenti all'incontro odierno Radio Città Aperta, nota emittente romana, e Teleuniverso, storica tv della provincia di Frosinone.
Per la rappresentante della radio temi importanti da prevedere nel nuovo testo sono il sostegno per l'aggiornamento dei giornalisti, alla luce della riforma delle professioni che impone la formazione continua a chi è iscritto a ordini e collegi, per non gravare sulle tasche soprattutto di quei professionisti che non godono di un contratto a tempo indeterminato ma che ugualmente devono adeguarsi alla novità introdotta dal testo che prevede per il giornalista il conseguimento di 60 crediti formativi in tre anni (con un minimo di 15 crediti annuali). Altro punto rilevante la diffusione della conoscenza di quello che sarà il nuovo T.U. sull'Informazione e la Comunicazione, in particolare riguardo la possibilità di partecipare a bandi con eventuale sostegno nell'espletamento delle pratiche a questo fine così come la previsione di aiuti per le emittenti di programmi in lingua originale rivolti agli immigrati per favorire l'integrazione. Da Radio Città Aperta anche la richiesta di favorire la possibilità di usare i tralicci dell'emittente pubblica per l'installazione dei ripetitori radiotelevisivi e contrastare così anche l'elettrosmog.
A questo proposito il presidente Cangemi ha annunciato di voler richiedere a Radio Vaticana un incontro sul tema dell'inquinamento elettromagnetico, pure materia di questa Commissione.
Temi invece non determinanti per il direttore di Teleuniverso che ha piuttosto posto l'accento sulla grave crisi del settore, in particolare nel Lazio, "l'unica Regione che non ha accompagnato le emittenti nel passaggio dall'analogico al digitale terrestre". Detrarre le spese per la pubblicità dai bilanci delle aziende che investono la richiesta principale di Alessio Porcu insieme allo sblocco dei fondi per la comunicazione istituzionale, da assegnare in base a criteri condivisi.
Grande timore poi per la norma nazionale in discussione che prevede per le emittenti di pagare il canone di concessione delle frequenze non più in base al fatturato ma alla popolazione raggiunta dal segnale, con conseguente aumento dei costi. Sul tema, la consigliera Marta Bonafoni (Per il Lazio) ha proposto, previo un ulteriore approfondimento della questione, un'eventuale mozione da portare in Aula.
Presenti oltre a Cangemi e Bonafoni, i vice presidenti Gino De Paolis (Sel) e Marino Fardelli (Lista Bongiorno-Udc), i consiglieri Baldassarre Favara e Daniele Mitolo (Per il Lazio), Davide Barillari (M5S) e Michele Petrucci, Presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni (Corecom).