Da www.corrierecomunicazioni.it
Nuove magagne nell'etere di casa nostra. Le frequenze della Banda L, che in Italia sono riservate alla radio digitale, sono state assegnate dal Tar, in alcune regioni italiane fra cui la Puglia, alle tv locali. E' quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni, secondo cui la Banda L (1452-1492 Mhz), destinata dall'Agcom alla radio digitale con la delibera 664/09/Cons, è finita in alcune regioni alle emittenti locali come risarcimento per la liberazione dei canali 61-69, assegnati l'anno scorso alla telefonia mobile per l'Lte.
L'indiscrezione arriva nei giorni in cui in Trentino è appena partita la prima sperimentazione della radio digitale con la tecnologia Dab+. C'è da dire che nel nostro paese il Dab (Digital audio broadcasting) non è mai decollato e da tempo a livello europeo si sta pensando a destinare la Banda L alla telefonia mobile. Anche se per ora in Italia nulla è stato ancora deciso in questo senso. Nel nostro paese sono un migliaio le emittenti radiofoniche coinvolte in un piano complessivo di rilocazione.
A livello europeo la Banda L è sotto utilizzata un po' dappertutto ed è usata nei modi più disparati, a seconda dei singoli paesi membri. Ad esempio, in Danimarca è usata per il Dab, altrove per servizi di pubblica sicurezza a Cipro è inutilizzata.
Dal 2007 in poi a livello Ue l'uso della la Banda L è stato aperto alla sperimentazione della tv in mobilità, un servizio che non è mai decollato. La Banda L, inoltre, in ottica di "spectrum review" europea, può anche essere utilizzata per servizi a banda larga. E' questa la linea condivisa dal Cept, la European Conference of Postal and Telecommunications Administrations, l'organismo Ue che raccoglie i regolatori Ue che si occupano di spettro radio. Domani e per due giorni esponenti del Cept si riuniranno a Bologna, presso la Fondazione Marconi, per una riunione in materia di banda L organizzato dalla Fub (Fondazione Ugo Bordoni). Sul tavolo proposte e prospettive di armonizzazione dell'uso della Banda L in chiave di banda larga.
Un paio di settimane fa l'Antitrust ha proposto al Governo di mettere all'asta la Banda L, sulle frequenze 1452-1492 Mhz, destinando queste risorse "attualmente non utilizzate in Europa" alla telefonia mobile. Secondo l'Antitrust, la Banda L può essere destinata alla banda larga mobile, anche se la delibera 664/09/Cons dell'Agcom parla chiaro e non prevede questa destinazione d'uso. Un rilievo in tal senso è stato avanzato dal professore della Sapienza Antonio Sassano, fra i massimi esperti di frequenze. Un anno e mezzo fa l'ex segretario generale dell'Agcom Roberto Viola aveva confermato in un'intervista al nostro giornale che la Banda L era riservata alla radio digitale in Italia. Da allora a livello normativo le cose non sono cambiate e la destinazione al settore delle tv locali non è previsto.