Da www.corrierecomunicazioni.it

Il governo rimanda alla prossima settimana la discussione sulle mozioni depositate oggi alla Camera, relative al piano di assegnazione delle frequenze ex beauty contest. Una decisione che il numero uno dell'Idv, Antonio Di Pietro, definisce "grave". "Questa pseudo maggioranza, con il solito accordicchio sottobanco, ha deciso di rinviare alla prossima settimana il voto sulla nostra mozione sul beauty contest. Per primi abbiamo denunciato il tentativo di regalare un bel pacchetto di frequenze a Berlusconi. - denuncia di Pietro - L'Idv chiede al governo di chiarire i tempi e i criteri della nuova asta delle frequenze tv e di convocare, presso il ministero dello Sviluppo economico, i rappresentanti delle emittenti radiofoniche e televisive locali che rischiano seriamente di scomparire. Inoltre, la nostra mozione impegna l'esecutivo a riservare almeno un terzo dei programmi irradiabili all'emittenza televisiva locale, come stabilito dalla legge 249 del 1997 e dall'Agcom".
"È necessario, inoltre - prosegue il leader dell'Idv - adattare le opportune iniziative per ridurre il numero dei multiplex attualmente assegnati alle emittenti nazionali in modo da limitare il numero di reti nazionali e locali nella proporzione aurea di due terzi per le emittenti nazionali e di un terzo per le emittenti locali. Il governo - conclude Di Pietro - si impegni per evitare il caos digitale e il rischio di conflitti di numerazione tra le emittenti televisive e fornisca quanto prima chiarimenti sugli effetti dei segnali per la telefonia mobile di quarta generazione sugli attuali impianti d'antenna televisivi".
Secondo il Pd, che ha depositato oggi una mozione che impegna il governo a destinare lo spettro ex beauty contest alle tv locali, "è inaccettabile che le frequenze destinate agli operatori della telefonia mobile siano espropriate solo alle emittenti locali; la riduzione sia così corretta: un terzo a carico delle tv locali e due terzi a carico di quelle nazionali; e nelle aree del Paese dove ciò non è possibile, la proporzione sia ripristinata assegnando alle emittenti locali parte delle frequenze non più destinate al beauty contest". Il documento porta la firma dei deputati Vinicio Peluffo, Michele Meta, Sandra Zampa e Paolo Gentiloni, depositata oggi alla Camera.
"Le oltre 600 tv locali italiane - affermano Peluffo e Meta - svolgono un servizio prezioso garantendo ogni giorno un'informazione pluralista e legata al territorio, inoltre rappresentano una realtà industriale che non ha eguali in Europa. Penalizzarle sarebbe miope oltreché stupido. Per questo chiediamo, in aggiunta, che i risarcimenti destinati alle tv espropriate, già di per sé insufficienti a ripagare le emittenti degli investimenti per la digitalizzazione delle reti, siano almeno completamente defiscalizzati e proporzionati alle reali dimensioni d'impresa di ogni singola emittente. Si convochi subito un tavolo di confronto con le associazioni delle emittente locali e le Regioni per pianificare una strategia che individui una soluzione alle questioni aperte".
Anche la mozione del Pdl che porta la firma dell'ex ministro Paolo Romani e del deputato Simone Baldelli impegna il governo "ad affrontare con urgenza le problematiche dell'emittenza locale, coinvolgendo le associazioni rappresentative degli operatori del settore; a mantenere il rispetto della normativa vigente sulla base di quanto previsto dal piano nazionale di ripartizione delle frequenze per un'adeguata riserva dei programmi irradiabili in favore dell'emittenza televisiva locale".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche i documenti depositati da Lega e Terzo Polo.

 

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