da www.ilsole24ore.com
Dirette sul web. Social network. Sostenibilità. L'espansione delle webtv italiane rallenta rispetto a un anno fa, ma prosegue: sono 590 sul territorio nazionale con un aumento dell'11%. È uno scenario che cambia in modo rapido, aiutato dall'evoluzione tecnologica e dalle abitudini del pubblico su internet. A monitorarlo è lo studio Netizen 2012 dell'osservatorio Altratv.tv.
Le cifre rivelano una diffusione omogenea delle microemittenti online in Italia, con una prevalenza in regioni più popolate come Lazio e Lombardia, seguite dalla Puglia. Il 20% sperimenta trasmissioni in diretta, collegate sopratutto a eventi locali, grazie allo streaming digitale che abilita il passaggio da un archivio passivo di video a una finestra aperta in tempo reale sulle comunità. L'82% ha un'integrazione con Facebook e il 46% con twitter, un social network dove inviano i loro messaggi icone della televisione tradizionale come Fiorello. Sono abili nell'uso del videosharing, per esempio YouTube e Vimeo. A mutare è anche il contesto nazionale: secondo gli ultimi dati Istat l'utilizzo di internet è aumentato del 2,6% rispetto a un anno fa e gli italiani connessi online sono il 51,2% della popolazione. Le webtv puntano sulla sostenibilità economica: dalle rilevazioni di Altratv.tv risulta che diminuisce il supporto attraverso donazioni e dell'autofinanziamento. L'80% ha rapporti con le piccole e medie imprese: fonti di ricavo sono la pubblicità (32%) e filmati su commessa (24%). Il 12% può contare sul sostegno finanziario della pubblica amministrazione. Non sono esperimenti di ragazzi alle prime armi: la metà delle squadre di produzione ha un'età fra i 31 e i 40 anni. Una webtv su tre ha raggiunto fra i 7mila e i 10mila contatti unici al mese.