Da www.corrierecomunicazioni.it
Agcom ha detto no. H3G non potrà trasformare le frequenze in Dvbh (consentono la tv via cellulare) in frequenze televisive Dvbt. Il parere dato dal Consiglio dell'Authority guidata da Corrado Calabrò si basa sul fatto che, secondo il quadro regolamentare esistente e secondo la ripartizione frequenze deliberata sulla base del piano, la decisione altererebbe il quadro d'insieme.
La decisione dell'Agcom avrà però anche un significato che va oltre il caso H3G. In particolare avrà un impatto sul beauty contest e, di conseguenza, sull'ipotesi alternativa di gara competitiva dei multiplex televisivi allo studio del ministro Passera. Un'autorizzazione alla trasformazione delle frequenze Dvbh in frequenze per il digitale terrestre avrebbe infatti consentito a Mediaset, che insieme alla Rai detiene le frequenze per la "tv via cellulare", di ottenere un multiplex in più. Anche senza beauty contest (o gara competitiva).
Il parere negativo del garante potrebbe in teoria far cambiare idea all'ex premier Silvio Berlusconi che anche ieri ha detto che le frequenze attualmente "non hanno mercato". E dare un altro colore alle pressioni esercitate per stoppare il beauty contest.
H3g ha ricevuto il 16 novembre scorso, dall'allora ministro per lo Sviluppo economico Paolo Romani, l'autorizzazione provvisoria a utilizzare le sue frequenze Dvbh per trasmissioni di tv digitale. Nelle ultime ore della sua gestione il ministro aveva scritto una lettera all'Agcom. Oggetto, il "cambio di targa" delle frequenze di H3g. La missiva era partita da una specifica Direzione Generale del ministero, quella per i Servizi di Comunicazione elettronica e di Radiodiffusione. E recava allegata la relazione con cui H3g annuncia che vuole fare la televisione classica su quelle frequenze (e non più solo la tv per cellulari).
Ma Agcom aveva rivendicato un'"ultima parola" sul cambio di destinazione d'uso delle frequenze, essendo suo il "piano regolatore" del settore.
Le frequenze per la televisione via cellulare (in Dvbh) hanno un valore relativo. Frequenze abilitate anche alla trasmissione del digitale terrestre classico e televisivo avrebbero un valore enorme. Mediaset, Rai, Telecom o Sky potrebbero bussare alla porta di H3g e provare l'acquisto delle frequenze nobilitate. Per questo, quel cambio di targa ha significati industriali, e politici, molto forti.