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Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo che apre la via all'adozione del primo programma europeo sullo spettro radio. Il 'Radio Spectrum Policy' è un elemento cruciale nella creazione di un unico mercato digitale europeo e il suo obiettivo è quello di definire gli orientamenti politici e gli obiettivi di pianificazione strategica armonizzazione nell'uso dello spettro radio al fine di garantire il funzionamento del mercato interno. Secondo l'accordo, entro il 1° gennaio 2013, i paesi Ue dovrebbero rendere le frequenze sulla banda 800 MHz disponibili per i servizi a banda larga senza fili. Almeno 1200 MHz di spettro dovrebbero essere assegnati al traffico dati mobile, dopo il 2013 ma prima del 2015, come richiesto dal Parlamento. La decisione prevede anche la costituzione di un inventario degli usi attuali dello spettro radio a fini commerciali e pubblici. L'inventario sarà gestito dalla Commissione, che da luglio 2013 adotterà relativi atti di attuazione per sviluppare modalità e formati per la raccolta e la fornitura di dati da parte degli Stati membri. Il Consiglio ha inoltre approvato un emendamento volto ad ampliare la portata dell'inventario tra 400 MHz e 6 GHz al fine di individuare le aree in cui potrebbe essere migliorata l'efficienza e per garantire che la crescita esponenziale del traffico dei dati wireless possa essere soddisfatta da nuove assegnazioni in futuro. Il programma copre tutti i settori politici dell'Unione europea che prevedono l'uso dello spettro quali le comunicazioni elettroniche, ricerca, sviluppo tecnologico e dello spazio, trasporti, energia e audiovisivo. In particolare, il nuovo programma mira a raggiungere i seguenti obiettivi: favorire una gestione e un uso efficiente dello spettro; allocare spettro sufficiente e in modo tempestivo per sostenere gli obiettivi politici Ue e, a tal fine, fare ogni sforzo per identificare, sulla base dell'apposito 'inventario', almeno 1200 MHz di spettro entro al più tardi il 2015; colmare il divario digitale e contribuire agli obiettivi dell'Agenda digitale, agevolando l'accesso alla banda larga a una velocità non inferiore a 30 Mbps entro il 2020 a tutti i cittadini dell'UE; promuovere l'innovazione e gli investimenti; mantenere e sviluppare una concorrenza effettiva, in particolare nei servizi di comunicazione elettronica; ridurre la frammentazione e sfruttare appieno il potenziale del mercato interno al fine di promuovere la crescita economica ed economie di scala nella UE. L'assegnazione delle frequenze è di competenza delle autorità nazionali non l'Unione europea, ma le regole su come suddividere lo spettro tra i fornitori di servizi internet e gli utenti devono essere concordate a livello Ue.La Commissione, entro il 1 ° gennaio 2015, valuterà se vi sia necessità di armonizzare bande di frequenze supplementari per poter gestire la crescita esponenziale del traffico dati in modalità wireless.

 

"L'accordo politico sul primo programma permetterà alla Ue di assumere la leadership globale per quanto riguarda i nuovi servizi e la competitività", ha aggiunto Hökmark, esprimendo soddisfazione per il fatto che l'approccio ambizioso del Parlamento è stato approvato dagli Stati membri.

 

L'accordo - negoziato in riunioni a tre fra la presidenza polacca, il Parlamento europeo e la Commissione - è stato approvato dal Comitato dei Rappresentanti Permanenti del Consiglio e dovrà essere approvato dalla Commissione industria, ricerca ed energia il prossimo 10 novembre. Appena sarà adottato anche dalla commissione ITRE del Parlamento europeo, il Consiglio potrà adottare la sua posizione in prima lettura, che dovrebbe essere confermata dal Parlamento in seduta plenaria, nel primo trimestre del 2012.

 

La Commissione riesaminerà l'applicazione di questo programma entro il 31 dicembre 2015 e pubblicherà una relazione sull'attuazione della presente decisione al Consiglio e al Parlamento entro due anni dalla sua entrata in vigore.

 

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