Da www.corrierecomunicazioni.it
di Antonio Dini
La stima è stata messa nero su bianco in un rapporto a firma di Nomisma con la collaborazione di Iconsulting e il patrocinio di DigitPA. La BI vale un quinto della spesa complessiva per il software applicativo 110 milioni di euro all'anno di Business intelligence. Questa la spesa che la pubblica amministrazione centrale e locale sosterrà nel prossimo triennio, per un totale di non meno di 350 milioni di euro, pari a circa un quinto della spesa complessiva per il software applicativo. E' quanto risulta dalle stime contenute nel rapporto "La Business Intelligence nella Pubblica Amministrazione" di Nomisma con contributo di Iconsulting e con il patrocinio di DigitPA.
La situazione della spesa in dotazioni informatiche della pubblica amministrazione è in leggera contrazione a fronte però di un sostanziale manitenimento dei costi. I costi interni, che nel 2010 costituiscono il 21,9% della spesa informatica complessiva (27,3% nelle amministrazioni centrali e 10,3% negli enti) diminuiscono dello 0,8% rispetto al 2009 (in valore assoluto circa 3,7 milioni di euro). La spesa esterna, che rappresenta il restante 78,1% della spesa informatica complessiva (72,7% nelle amministrazioni centrali e 89,7 negli enti), si riduce dell'1,9% rispetto a quella 2009 (in valore assoluto circa 32,2 milioni di euro)."
Il settore della raccolta e gestione dei dati e il loro governo attraverso strumenti di Business Intelligence è però uno dei principali fattori di crescita. Spiega ancora il rapporto infatti che "le previsioni di crescita nel prossimo biennio riguardano proprio l'incremento delle dimensioni delle basi dati; l'ampliamento del numero e della complessità dei servizi erogati in via telematica; la progressiva unificazione delle basi dati tra e dentro le amministrazioni; l'implementazione di storage evoluti per sostenere la business intelligence."