Da www.corrierecomunicazioni.it
Nel 2012 anche in Italia - come già avviene negli Usa- Internet diventerà il secondo mezzo dopo la televisione per volume di investimenti pubblicitari, superando così la carta stampata. E' la previsione di Iab Italia che, oggi e domani a Milano in occasione dello Iab Forum, punta i riflettori sul settore.
''Oggi - spiega Salvatore Ippolito, presidente vicario dell'associazione - il mercato pubblicitario su Internet rappresenta il 14% del totale. Nel 2006 era appena il 4%''. A fine anno gli investimenti raggiungeranno 1,2 miliardi di euro, con una crescita del 15% rispetto all'anno scorso.
A trainare questo incremento - secondo Iab - sono sia l'aumento dell'investimento medio, sia quello delle aziende
inserzioniste, cresciute quest'anno del 27%. Un settore, insomma, che sembra immune dalla crisi, visto che il mercato pubblicitario nel suo complesso ha registrato un calo del 3%. Nonostante questi dati, e nonostante il numero di utenti Internet sia in continua crescita e sfiori i 30 milioni, la Internet economy vale solo il 2% del Pil, la metà rispetto alla media europea.
Negli ultimi 5 anni l'investimento medio delle aziende in pubblicità sui media cartacei è diminuito del 27,7%, l' investimento medio in Tv ha registrato un calo dell'11,7% mentre quello sulla radio ha avuto una crescita del 9,3%. In tutti questi settori, inoltre, c'è stata una diminuzione del numero delle aziende che hanno investito. Al contrario, il digitale ha registrato il una crescita del 46,1%, ed è aumentato del 107% il numero di aziende che hanno investito in rete.
''Ci sono ancora cose da fare - ammette Ippolito - Per prima cosa rilanciare gli investire in formazione e infrastrutture''. In ogni caso, secondo gli operatori, la crescita del settore è un fenomeno inarrestabile e nel 2015, emerge dalle previsioni di Iab, la internet economy varrà il 4% del Pil, ci saranno 35 milioni di utenti e la pubblicità varrà 2 miliardi di euro.
E' il display advertising ad essere lo strumento di comunicazione su internet preferito dalle aziende, con un valore di 455 milioni di euro (in crescita del 16% rispetto allo scorso anno), seguito dal search, che cresce del 18% e si attesta su un valore di 448 milioni di euro. Affiliate, directories e classified crescono invece del 10% per un valore totale di 239 milioni di euro.