Fonte: http://www.ilsole24ore.com
Nell'Italia delle manovre economiche in atto, c'è una manovra digitale in potenza capace di liberare risorse per 43 miliardi di euro all'anno. È questa la cifra che lo Stato potrebbe risparmiare se portasse a termine un convinto programma di digitalizzazione della Pubblica amministrazione centrale e locale. Il dato, stimato con un approccio prudenziale, emerge da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori degli Osservatori del Politecnico di Milano per Nòva. La ricerca è presentata con l'obiettivo di stimolare la riflessione e rilanciare il dibattito economico su questi temi, provando a quantificare un valore troppo spesso considerato intangibile: il valore dell'economia della conoscenza in un paese industrializzato. Per quantificare i benefici che deriverebbero dalla digitalizzazione della Pa i ricercatori hanno individuato tre tipologie di risparmi: quelli ottenibili sugli acquisti della Pa, quelli generati da un aumento della produttività e quelli, indotti, che una pubblica amministrazione più snella ed efficiente garantirebbe alle imprese. Il risultato: 43 miliardi di euro risparmiati ogni anno. Una cifra pari a dieci volte i tagli agli enti locali varati dal Governo per il 2012 (4,2 miliardi). E superiore anche alle risorse che in queste ore si stima di recuperare, per esempio, dalla cessione di immobili pubblici (25-30 miliardi). Senza contare che in questo caso non si tratta di entrate una tantum, ma di risparmi strutturali sulla spesa corrente.