Da: www.repubblica.it

ROMA - Il Boston Globe, uno primi 30 giornali americani, appartenente allo stesso gruppo del New York Times, entra a far parte del club dei quotidiani che hanno deciso di far pagare i propri contenuti su internet. Ma lo fa con un metodo diverso da quelli utilizzati finora dagli altri, come il Wall Street Journal, il Financial Times, il Times di Londra, il New York Times. Da stamane chi visita il sito del giornale trova un avviso che invita alla registrazione. La prova gratuita dura fino al 1 ottobre, da lì in poi si dovrà pagare.

La differenza è dovuta al fatto che al Globe appartiene anche il principale portale di informazione cittadina, il Boston.com 1, centrato sugli aggiornamenti di cronaca in tempo reale, sullo sport, sulle notizie di servizio e lifestyle, sulle guide ai locali e alla vita metropolitana. Il portale, che ha una propria redazione e un modello di business incentrato sulla pubblicità, rimarrà gratuito. Diminuirà tuttavia il numero di articoli del Globe pubblicati dal Boston.com: secondo il direttore Martin Baron, tre quarti dei contenuti del giornale dovrebbero da ora in poi essere sotto chiave. La strada scelta dal Globe somiglia per alcuni versi a quanto avviene in Italia, a cominciare da Repubblica.it, dove è sempre esistita una differenza tra i siti dei giornali e il contenuto che finisce in edicola.

Grande semplicità nella scelta della tipologia di abbonamenti: per leggere il Globe si pagheranno 3,99 dollari la settimana, con un abbonamento che vale non solo per il web, ma anche per tutte le altre piattaforme, dai tablet (iPad compreso) ai telefonini. Il nuovo sito del Globe, infatti, costruito con un linguaggio di marcatura denominato html5, si vede bene senza il bisogno di realizzare applicazioni specifiche per iPad, e senza dunque dover sottostare al dazio del 30% di ricavo richiesto da Apple agli editori per accedere al proprio negozio online. Una gabella contestata e aggirata anche dal Financial Times, che proprio per questo qualche giorno fa ha visto la propria applicazione "espulsa" dallo store di Apple. Come spiega in un virgolettato riportato da Paid Content l'editore del Globe Cristopher Mayer, "Viste le tecnologie usate, il sito permette di non dover adottare soluzioni diverse per dispositivi differenti, e sarà lo strumento con il quale i lettori si relazioneranno con il giornale qualsiasi sia lo strumento di fruizione utilizzato".

Il lavoro che ha portato al lancio non è stato breve. Il primo annuncio, infatti, risale a oltre un anno fa. Malgrado il Globe sia cugino del New York Times, le modalità di pagamento scelte sono state differenti. Il Times infatti ha adottato la strategia del pagamento a tassametro: i primi 20 articoli consultati nell'arco del mese sono gratuiti. Da lì in poi, bisogna pagare. E - anche se le valutazioni sul successo dell'iniziativa sono controverse - i numeri sono senz'altro interessanti. Nei primi mesi di attività il New York Times è stato in grado di far pagare tra le 3 e le 400mila persone in una delle varie forme disponibili, circa l'un per cento dell'audience totale sul digitale, per un ricavo stimato attorno ai 35 milioni di dollari l'anno.

Certo, poca cosa, rispetto ai due miliardi di fatturato dell'intera società, ma comunque una cifra incoraggiante. Molto meno rosea la situazione del Times di Londra, del gruppo News Corporation di Rupert Murdoch, che ha adottato un approccio draconiano, chiudendo il sito a chiunque non paghi. Non solo il traffico (-90%) e i ricavi pubblicitari su web sono scesi in picchiata, ma i lucchetti al digitale e i 50mila abbonamenti stabili raggranellati sul web non hanno nemmeno avuto l'effetto positivo di frenare la caduta della diffusione della carta: nel maggio 2011 le copie in edicola sono diminuite del 13,33% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.

30

Dic 2022

Elezioni Regionali del 12 e 13 Febbraio 2023

Elezioni Regionali del 12 e 13 Febbraio 2023 E' stato firmato l’atto per la convocazione dei comizi per l'elezione del Presidente della Regione e del Consiglio Regionale del Lazio. Decreto convocazione comizi elettorali L'entrata in vigore della par condicio è prevista per il 29 dicembre 2022, ossia 45 giorni prima della data delle elezioni. Delibera n. 453/22/CONS Comunicazione Par Condicio...

28

Dic 2022

Firmato protocollo Corecom Lazio Comune di Rieti

    Controversie con operatori telecomunicazione, firmato il protocollo d’intesa in Comune.  Cafini (CoReCom): “grazie al Comune per la vicinanza ai cittadini”.   E’ stato firmato questa mattina alla presenza del Sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, dell’assessore alle politiche sociali e pari opportunità, Giovanna Palomba, del Presidente del Corecom Lazio Maria...

21

Dic 2022

13

Dic 2022

Avviso Pubblico - Praticantato

AVVISO PUBBLICOPer lo svolgimento di un periodo di praticantato non retribuito di 12 mesi all’interno della struttura del Comitato regionale per le comunicazioni del Lazio (Co.Re.Com.) per il supporto allo svolgimento delle materie istituzionali dell’Agcom delegate al Co.re.com. Il Comitato regionale per le comunicazioni del Lazio (Co.Re.Com.), organo di consulenza, di gestione e di controllo...