Da: www.repubblica.it
DOPO soli quattro mesi di sperimentazione, Facebook ha deciso di rimettere nel cassetto il progetto "Deals" 1, servizio che permetteva ai negozi di proporre offerte speciali per gli utenti del social network sul modello di siti come Groupon o LivingSocial.
"Continuiamo a credere che l'approccio sociale ai business locali abbia enormi potenzialità", dichiara Facebook in una nota. "Abbiamo imparato molto da questa sperimentazione e continueremo a cercare il sistema migliore per offrire un buon servizio agli imprenditori locali".
L'uscita di scena di Facebook Deals, con i suoi 750 milioni di utenti potenziali, è certamente una buona notizia per Groupon, che è in attesa del via libera per l'ingresso in Borsa 2. Allo stesso tempo, però, getta una luce sinistra sull'intero mercato dei siti per gli acquisti di gruppo 3, che ancora non sembra aver trovato un modello di business realmente redditizio.
Secondo gli analisti, il fenomeno creato da Groupon rappresenta quella che in economia viene definita una "commodity", cioè un bene molto richiesto ma che può essere fornito da una pluralità di soggetti senza differenze sostanziali. Trattandosi di un servizio immateriale, le barriere all'ingresso di nuovi soggetti sono praticamente nulle e, man mano che il mercato si affolla di attori, i margini di guadagno si assottigliano fino a scomparire.
Secondo i documenti presentati da Groupon alla Sec al momento della richiesta di ingresso in Borsa, la compagnia ha incassato più di 600 milioni di dollari nel primo trimestre del 2011, ma continua a registrare un "rosso" di oltre 100 milioni di dollari.