Da www.repubblica.it

ROMA - Siamo alle voci di corridoio, ma stavolta il sussurro arriva da fonti autorevoli come New York Times e Reuters. Microsoft potrebbe decidere di sbarazzarsi di Bing, il suo motore di ricerca, lanciato in pompa magna 1 il primo giugno del 2009. Vendendolo a Apple o magari a Facebook, alleato prezioso nella crociata anti Google e Google+ 2. Del resto la Online Services Division della multinazionale di Redmond, quella che gestisce Bing, anche quest'anno ha registrato perdite record. Meno 2.5 miliardi di dollari nel corso dell'anno fiscale chiusosi il 30 giugno. Di qui la previsione: Bing verrà venduto.

Malgrado sia cresciuto tanto dal suo esordio, a marzo il 30 per cento delle ricerche sul web passavano per la sua homepage, Bing è ancora molto distante dal suo concorrente di Google che veleggia attorno al 64 per cento. E non sembra esserci speranza che generi profitti a breve. Mentre nella mani di Facebook, grazie ai suoi 750 milioni di utenti, potrebbe diventare fin da subito un'arma formidabile.

"Non credo che la Online Services Division verrà venduta", obietta però la Mary Jo Foley, una delle maggiori esperte del mondo Microsoft. "Per Steve Ballmer è strategica. Il motore di ricerca è sempre più integrato su Windows Phone 7 3 e la nuova versione del sistema operativo per mobile - nome in codice Mango - includerà molti servizi nuovi: da Bing Audio che, al pari di Shazam, consente di riconoscere e comprare brani musicali; a Bing Scout pensato per ricerche di eventi e negozi nel proprio quartiere. Bing farà parte anche di Windows Live Tv, progetto che Redmond lancerà entro Natale. Legato al servizio online per Xbox 360 e al sensore Kinect, si potranno compiere ricerche i comandi vocali di film e show televisivi da vedere in streaming".

A sostegno delle tesi di Mary Jo Foley c'è il passato della Microsoft. Quell'attitudine da elefante che negli scatti fulminei è sempre stata disastrosa, ma che sulle lunghe distanze riesce a mettere a segno colpi sorprendenti. La divisione Entertainment & Devices ad esempio, quella dell'Xbox per intenderci, oggi è uno dei fiori all'occhiello della Microsoft. Eppure per anni è stata la pecora nera, capace di collezionare una brutta figura dopo l'altra quando il mercato dei videogame era in mano alla Sony e alla PlayStation 2. La prima Xbox, console mal congeniata, fece perdere ben quattro miliardi di dollari a Redmond dal 2001 al 2005 stando a Forbes. Poi con l'Xbox 360 fra correzioni del tiro, colpi azzeccati, defiance dei competitor e imitazioni dei loro punti di forza, le cose son cambiate e non di poco. Basta dare un'occhiata ai conti per rendersene conto.

Il fatturato della Microsoft nell'ultimo anno fiscale ha raggiunto quota 69.9 miliardi di dollari, più 12 per cento rispetto alla stagione precedente. Merito, fra l'altro, del lancio di Office 365 4 e di Office tout court, che può contare su oltre 100 milioni di attivazioni. E merito della divisione Entertainment & Devices che può vantare la crescita più forte. Siamo ad un segno positivo del 30 per cento sull'ultimo trimestre e più 45 per cento rispetto al 2010, pari a 8.91 miliardi di dollari, per merito di Kinect, l'Xbox 360 e al suo servizio Live. Nessuno, cinque anni fa, poteva prevedere un exploit di questo genere dopo aver visto cosa era stati capaci di fare alla Microsoft con l'Xbox del 2001.

Ma, obiettano dal New York Times, la vendita di Bing potrebbe portare nelle casse della Microsoft una cifra di circa 11 miliardi di dollari. E poi fermerebbe l'emorragia che è costata il 10 per cento dei profitti all'azienda fondata da Bill Gates. Cosa che non rende certo felici gli azionisti e gli investitori. E poi non sarebbe la prima voilta che la Microsoft si arrende. Basti pensare all'anti ipod, Zune 5, mandato in pensione a marzo.

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