Da: www.next-tv.it
Scrivere un tweet durante le dirette TV, in gergo live tweeting, è diventato molto più di una semplice moda tra conduttori e opinionisti per dimostrarsi tech-acculturati. Con la stagione in corso si è ormai affermata come una strategia consolidata per trainare il pubblico dei social network verso un programma televisivo e al tempo stesso coinvolgere gli spettatori già fidelizzati, estendendo la loro esperienza intrattenitiva.
In Italia abbiamo modelli illustri di uso di Twitter in TV, vedi Exit su La7, condotto da Ilaria D'Amico; da non perdere al riguardo l'intervista alla D'Amico realizzata per Next-TV Channel la scorsa settimana, durante il convegno Vecchia TV vs Nuova TV.
Negli States i cinguettii in diretta hanno rapidamente raggiunto livelli di sofisticazione tali da renderli centrali nella liturgia di moltissimi format. Lunedì sera il cult culinario No Reservations, in onda su Travel Channel dal 2005 (con un premio Emmy all'attivo per la fotografia nel 2009 e 105 episodi in archivio, spalmati su 7 stagioni), ha ulteriormente alzato la posta in palio.
In una sorta di contest partecipativo, il presentatore di No Reservations, Anthony Bourdain, ha lanciato il cosiddetto "flock to unlock", ovvero affluite su Twitter per sbloccare un contenuto extra in esclusiva per il web. A una condizione, però: solo se si fosse superato il traguardo di 10.000 menzioni della trasmissione su Twitter durante la messa in onda. Una sorta di Groupon audiovisivo, l'occasionissima scatta se la quota minima di internauti fissata dal "venditore" manifesta il suo interesse (in questo caso non all'acquisto, bensì alla visione gratuita di una clip). Un contatore in tempo reale gestito dal social media manager dell'emittente - quella dei social media manager è una figura professionale che presto dovrà esplodere anche nella TV italiana - seguiva il processo, aggiornando Bourdain sui risultati.
Con sfortunata coincidenza, la puntata è tuttavia andata on air sulla Costa Est nel bel mezzo di uno dei periodici down di Twitter. Scherzosamente i redattori di @travelchannel hanno commentato: «il vostro entusiasmo per #NoReservations ha messo k.o. Twitter!». Morale della favola: è stato impossibile effettuare un conteggio attendibile dei tweet. La sequenza bonus è stata nondimeno caricata sull'approdo ufficiale YouTube di Travel Channel, un colosso dello streaming con 372 milioni di views in 4 anni, e segnalata ai follower su Twitter e agli iscritti della Fan Page Facebook. Obiettivo, dunque, raggiunto.
Anthony Bourdain non è affatto nuovo a integrazioni di Twitter nel suo show, dedicato alle scuole di cucina sparse per il mondo. Già l'anno scorso in un episodio di No Reservations girato ad Haiti, guest star Sean Penn, aveva dimostrato il potere di fascinazione del live tweeting.
Dalla mappatura dei tweet generati nell'occasione, vedi grafico qui sopra, si può determinare la corrispondenza tra inviti di Bourdain all'interazione nel corso della diretta, numero di citazioni dell'account @noreservations (la linea gialla) e nuovi iscritti (la linea blu) minuto per minuto.
Le punte di traffico si notano a inizio puntata e immediatamente dopo ogni tweet del presentatore. In totale, con l'esperimento da Haiti No Reservations aveva guadagnato 10.000 follower in un giorno, di cui 3.000 nella mezz'ora di diretta.
Live tweeting quindi per la TV. Un espediente narrativo a basso costo e alto ritorno, la cui implementazione richiede tuttavia una attenta cura autorale (se un conduttore inizia a inviare tweet a casaccio non si può escludere una reazione contraria e negativa degli spettatori) e naturalmente una regia interattiva capace di integrare i cinguettii in sovraimpressione, accanto alle consuete grafiche che appaiono sullo schermo.
