Da www.ilsole24ore.com
Dopo mesi di "tira e molla", qualche passo indietro e faticosi corteggiamenti, nascerà oggi a Roma, con tanto di firma dal notaio, Confindustria digitale, la nuova federazione di imprese hi-tech voluta dal numero uno di Asstel Stefano Parisi.
Un "parto" difficile, per un'idea messa in campo mesi fa con l'obiettivo di dare un orizzonte associativo comune alle aziende della filiera tecnologica che dovranno dare il meglio di sè, nei prossimi anni, per realizzare l'Agenda Digitale voluta dall'Europa. E quindi più banda larga e servizi tecnologici per famiglie e mondo produttivo.
Sono cinque i membri costituenti dell'associazione che proprio in queste ore ha cambiato il suo nome, visto che nei giorni scorsi si era parlato di un poco fascinoso Confindustria Ictm: in primis Asstel (telecomunicazioni), Assinform (Informatica), Anitec (apparati elettronici ed elettronica di consumo, che però entrerà ufficialmente il 23 giugno), Assocontact (call center) e Aiip (Internet provider).
Un po' di storia: tutto era cominciato con la fuoriuscita di alcune multinazionali proprio dall'Assinform, una diaspora partita con Ibm, che in polemica più o meno silenziosa con l'associazione aveva fatto sapere di non sentirsi più rappresentata. Poi è stata la volta di Cisco, Engineering, Oracle e infine Microsoft, "migrazioni" e ritorni più silenziosi e meno eclatanti ma comunque di peso.
Il tentativo di Parisi è stato, fin dall'inizio, di ricucitura. L'idea era quella ed è quella di una federazione di coordinamento "leggera" nella quale ogni associazione possa mantenere la propria autonomia, per mettere a fattor comune solo quei temi davvero trasversali per tutta la filiera. Qualche osservatore aveva voluto vedere in questi movimenti una querelle tra mondo dell'informatica (Assinform) e quello delle telecomunicazioni (Asstel), in una "guerra" tra Paolo Angelucci e Stefano Parisi più virtuale che reale, tant'è che lo stesso Angelucci ha poi firmato insieme agli altri come "fondatore" della federazione.
A livello di cariche Parisi sarà nominato presidente pro-tempore, carica che gli verrà riconfermata dopo la Giunta di Confindustria di luglio, che darà l'ultimo ok formale alla neonata associazione, mentre i vicepresidenti saranno proprio Angelucci e Cristiano Radaelli di Anitec.
Da parte dei diretti interessati bocche rigorosamente cucite, in attesa della firma di oggi e del comunicato stampa ufficiale, anche se in un'intervista sul Sole 24 Ore del 18 maggio scorso, Stefano Parisi aveva dichiarato: «Quello che ho in mente è un sistema di rappresentanza moderno, una struttura leggera di coordinamento tra le varie associazioni della filiera dell'Ictm e l'idea è costruire l'agenda digitale italiana. Un modello innovativo rispetto all'impostazione confindustriale classica, senza giunte e con un presidente in carica per massimo due anni».
L'obiettivo è quindi dare stimolo a tutta la industry dell'informatica, della tecnologia e di internet, per non perdere l'occasione di trasformare i rigorosi obiettivi hi-tech della Commissione europea in una possibilità di slancio per tutto il sistema Paese.