da http://www.repubblica.it/supplementi/af/index.htm
Non saranno troppo felici quelli che approfittano del viaggio in aereo per prendere una sana pausa da email e lavoro; ma per altri passeggeri restare connessi durante il volo, magari per scaricare musica o film, è una buona notizia. Se negli Stati Uniti avere Internet in quota è già una consolidata realtà, arriva dalla Norvegia il debutto del wifi sulle tratte europee, grazie al satellite. È significativo che artefice dell'operazione sia una compagnia lowcost, Norwegian Air (13 milioni di passeggeri nel 2010 anche su Roma, Milano, Pisa, Venezia), numero tre in Europa dopo Ryanair e Easyjet. Per ora il servizio è gratuito ma già nei prossimi mesi si pagherà: di parla di 5 euro a viaggio. E' una risorse in più per le compagnie a basso costo che vivono sulle offerte supplementari, come la vendita di cibo e bibite oppure le assicurazioni di viaggio o le maggiorazioni per i bagagli aggiuntivi. Il pagamento della connessione potrebbe rappresentare un ulteriore non trascurabile capitolo nel fatturato delle lowcost.
In queste settimane il wifi ad alta velocità, introdotto a febbraio, è ancora destinato a tratte limitate. Ma la tabella di marcia, affermano dalla compagnia norvegese, è ambiziosa: 11 aerei disporranno della tecnologia entro l'estate, alla fine del 2011 saranno il doppio (e 40 entro il 2012). Se di internet in aereo si parla ormai da anni, è effettivamente una novità per l'Europa: poche altre compagnie del continente offrono qualcosa di simile, ma su scala molto ridotta e solo per voli verso destinazioni lontane. Per esempio, Lufthansa prevede il servizio su tratte intercontinentali, mentre British Airways, tramite un sistema che si chiama OnAir, permette la navigazione esclusivamente con gli smartphone sul tragitto LondraNew York (si paga il costo che ciascun operatore applica al roaming internazionale). La tecnologia OnAir era stata introdotta anche da Ryanair, che però ha dismesso il sistema per disaccordi con l'operatore.
I velivoli Norwegian attrezzati per il wifi dispongono di un'antenna montata sulla fusoliera, che comunica col satellite. All'interno dell'aereo funzionano due reti separate: una è per i passeggeri, l'altra per l'equipaggio e per lo scambio dei dati di servizio. La tecnologia è di marca statunitense, fornita dall'azienda Row 44. E sempre dagli Usa viene la hitech company leader sulla piazza globale: la Aircell, che equipaggia con le sue piattaforme wifi circa 1/3 degli aerei delle principali compagnie degli States (un parco di oltre 1000 velivoli). Il mercato europeo è ancora molto giovane e fa certamente gola ai provider di questi sistemi. «Ho provato il servizio della Norwegian sulla tratta OsloLondra, una quarantina di passeggeri utilizzava la connessione: la navigazione è agevole come quella normale di casa, ho anche potuto fare una videochiamata utilizzando Skype», afferma Giovanni Magi, giornalista esperto di aviazione (è autore del programma Fly, sul canale Euronews). «La connessione, per motivi di sicurezza, è disponibile a partire da una quota di circa 3000 m, mentre è disattivata nelle fasi di atterraggio e di decollo. Ormai le autorità ritengono compatibile il wifi con le apparecchiature di bordo, mentre permane ancora il veto sulle telefonate da cellulare. Per le compagnie aeree è cominciata la corsa al web: si tratta di investimenti massicci, perché sia le tecnologie aggiuntive a bordo sia le frequenze satellitari hanno un costo notevole».
La fase del collaudo, dal punto di vista del gradimento della clientela, ha dato buoni risultati per la compagnia norvegese. In media, la metà dei passeggeri sui voli che dispongono della connessione, utilizza il wifi: record il 14 aprile sul volo OsloAlicante, quando si sono connessi 87 passeggeri. «Siamo stati travolti dalla risposta dei clienti, progressivamente doteremo di wifi tutti i velivoli», dice Hans Petter Aanby, responsabile per le tecnologie della Norwegian. «Presto, al momento della prenotazione online i nostri utenti potranno sapere se il loro volo dispone di connessione».
