Da www.repubblica.it

CONNESSIONI mobili super veloci per far comunicare le persone e anche gli oggetti. Con una grande incognita: la rete. Secondo gli esperti di Nokia Siemens Networks, a confronto con aziende ed esperti del settore al 'Broadband Summit' in corso a Roma, i prossimi anni vedranno gli operatori impegnati a soddisfare una richiesta esponenziale di banda larga mobile, che necessiterà del passaggio alle reti 4G. Altrimenti - senza giri di parole - si rischia il collasso del sistema. Alle necessità di collegamento degli utenti, infatti, entro il 2014 si aggiungerà anche quella dei cosiddetti 'smart object', oggetti intelligenti dotati di chip e sensori, in grado di scambiarsi dati e informazioni tra loro e con la rete. Si tratta della "Internet of things", la internet delle cose, un ecosistema tecnologico in cui individui, dispositivi mobili e strumenti di uso più o meno comune sono interconnessi e dialogano. E in questo scenario la rete non può restare quella che è adesso.
Fame di banda larga mobile. Per capire la crescita del mobile broadband, guidato dalla diffusione di smartphone e tablet pc, basta scorrere qualche numero: al mondo gli abbonamenti al servizio mobile sono circa 5 miliardi e 700 milioni gli utenti che lo usano (fonte: Informa database). Gli utilizzatori di Facebook mobile sono 150 milioni, ossia ben il 25 per cento di tutti gli iscritti al social network (fonte: Pc World). Le app dell'Apple store sono cresciute di sei volte tra il 2009 e il 2010, e di dieci volte quelle dell'Android
Market nello stesso periodo. Nel 2013 il 43 per cento del cellulari al mondo saranno smartphone (fonte: Gartner. com).
Mobilità obbligata. Non sorprende dunque la proiezione di Morgan Stanley 1 per cui gli utenti dell'internet mobile supereranno quelli dell'internet fisso nei prossimi due o tre anni. "Tra le cause di questo sviluppo c'è il boom del traffico dati Hspa (High Speed Packet Access) fin dal 2007 e le tariffe flat offerte dagli operatori", spiega Alessandro Di Salvo, Head of Sales and Technology South Europe, Nokia Siemens Networks: "Senza contare che gli utenti tendono a fare le stesse cose sia con il loro apparecchio mobile sia col fisso e se un servizio/applicazione è disponibile in mobilità l'adozione è molto più rapida". Un esempio: in Gran Bretagna nove dei dieci siti più visitati, sono uguali sia nel mobile che nel fisso (dati Alexa.com e Opera.com). "Tutto ciò impatta sull'infrastruttura di telefonia mobile esistente che nel tempo si rivelerà sempre più inadeguata alla qualità e alla quantità dei collegamenti necessari", aggiunge Di Salvo. Il parere di NSN è che già oggi il mobile non regge il paragone col fisso in termini di efficienza: dopo dieci secondi di video streaming in mobilità il 20 per cento degli utenti smette la visione; il 60 per cento dopo due minuti.
La strada dell'Lte. E' dunque necessario un adeguamento delle reti al 4G e alla tecnologia Lte (Long Term Evolution). "Lo standard Lte offre tre vantaggi principali", dice Di Salvo: "Consente di trasmettere immagini in HD, ha una latenza minima e si basa su un sistema adottato da tutti i Paesi che sfrutta lo spettro di frequenze già esistenti in aggiunta ad altre". Nokia Siemens Networks guarda allo standard Lte non solo per il settore consumer ma anche per il "machine to machine"(m2m): "Prevediamo un contesto nel quale non solo le persone in mobilità si scambieranno dati ma anche gli oggetti avranno bisogno di un indirizzo IP e comunicheranno tra loro e con un operatore che li farà muovere e lavorare".
Opportunità di business. "Come il 'touch' ha dato il la alla vendita degli smartphone", dice Di Salvo, "così il 4G aprirà la strada ai nuovi servizi per l'm2m; penso alle soluzioni per le 'smart city', le città intelligenti, alla gestione della pubblica amministrazione e a tutto il comparto della sicurezza che potrebbe giovare di queste nuove possibilità". NSN ha stimato che l'investimento nelle soluzioni di connessione cellulare m2m raggiungerà globalmente i 35 miliardi di euro tra tre anni e nel mondo saranno 250 milioni gli oggetti collegati in rete. Di più: la società di ricerche Harbor nel suo lavoro "Machine-To-Machine (M2M) & Smart Systems Forecast 2010-2014, excluding consumer/ professional segment numbers " calcola che il numero complessivo di oggetti connessi a WAN, LAN e a breve raggio potrà superare il miliardo prima del 2015. Almeno in teoria una vera opportunità di business. "La tecnologia è pronta", chiosa Di Salvo, "quello che si aspetta sono solo le aste per il rilascio delle licenze dell'Lte; in caso di mancato adeguamento rischiamo il crollo delle reti per eccesso di collegamenti".

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