Da www.webmasterpoint.org
Un giudice federale di New York ha imposto il blocco del servizio di streaming online fornito da Ivi.tv. Soddisfatte le emittenti televisive statunitensi. Tema caldo anche in Italia.
Naomi Buchwald, giudice federale a New York, ha stabilito che Ivi TV non può ritrasmettere in streaming online i contenuti in precedenza veicolati via cavo dalle emittenti televisive statunitensi. L'ingiunzione preliminare che impone il blocco del servizio di Ivi TV sta ricevendo ampia copertura sui media statunitensi. Il tema, infatti, è piuttosto caldo. Basti ricordare, per esempio, i sigilli imposti dalla Ice Homeland Security Investigation ai siti web specializzati nello streaming live di eventi sportivi.
Secondo il giudice, Ivi TV ha violato le norme contenute nel Copyright Act. Accolta, dunque, la tesi sostenuta da NAB (National Association of Broadcaster). Ivi TV non può essere equiparata a un'emittente televisiva via cavo, perché opera esclusivamente attraverso una piattaforma online, e nonostante abbia versato una quota annuale allo U.S. Copyright Office proprio per fornire il suo servizio. Così ha deciso Buchwald.
Anche in Italia l'universo dello streaming online è sotto i riflettori. Agcom ha approvato due regolamenti concernenti proprio i servizi di Web TV, IPTV, Mobile TV e Web Radio. L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha quindi fissato una serie di paletti in relazione alla prestazioni di servizi di media audiovisivi lineari o radiofonici su altri mezzi di comunicazione elettronica.
Paletti e regole che vanno a intersecarsi con quanto sottoposto da Agcom a consultazione pubblica in materia di tutela del diritto d'autore. Una proposta contrastata da Adiconsum, Altroconsumo, Assonet, AssoProvider e Agorà Digitale, e in relazione alla quale si è registrata da dura presa di posizione di 45 parlamentari di centrodestra che hanno chiesto una sospensione dell'esame dei provvedimenti antipirateria emanati dall'Authority.