Da www.corrieredellecomunicazioni.it

Una "nuvola europea" è l'auspicio lanciato oggi al World Economic Forum di Davos dal commissario Ue all'Agenda Digitale Neelie Kroes che ha invitato i Paesi membri dell'Unione ad "agire" sin da subito anche se i concetti di cloud computing "non hanno ancora una definizione universalmente riconosciuta". Secondo Kroes è ormai ampiamente riconosciuto "il potenziale di cambiamento strutturale" che la nuvola offre, non soltanto per il business computing: "Molte aziende private, ma sempre più anche enti pubblici, stanno sviluppando un proprio approccio per l'utilizzo del cloud computing".
In teoria, ha osservato il commissario, è del tutto evidente come la rivoluzione del cloud computing possa dispiegarsi, "si può già leggere sui libri". Tuttavia, vi è una serie di questioni giuridiche, tecniche e commerciali che vanno risolte prima che la rivoluzione cloud possa realizzarsi nella pratica.
Si tratta di "una situazione complessa e nessuno ha tutte le risposte". Il cloud computing si affermerà certamente, tuttavia l'Europa ha un ruolo da svolgere: "Possiamo aiutare a rendere più fluido e veloce" il cambiamento. "Ma perché deve occuparsene la politica? Dov'è l'interesse pubblico?", si è chiesta Kroes.
La risposta che si dà il commissario è molto semplice: oggi è praticamente impossibile trovare un'organizzazione "che non faccia uso di un database o di una rete". Ciò significa che siamo di fronte a una "potenzialmente vasta nuova industria dei servizi", con grandi opportunità per la realizzazione di un'Europa forte delle telecomunicazioni e delle Pmi ad alta tecnologia. A loro volta, gli utenti della nuvola, incluse le organizzazioni del settore pubblico, si aspettano un miglior rapporto qualità / prezzo e aumenti di produttività per il complesso dell'economia europea. "Un evidente ruolo dei governi è garantire che gli obiettivi europei, come l'efficace protezione dei dati e il mercato unico dell'Unione, non collidano con il cloud computing".
La Commissione europea ha già svolto un lavoro preliminare, ad esempio finanziando la ricerca nel campo del cloud o analizzandone le implicazioni per la sicurezza. L'Enisa, l'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione, ha appena pubblicato un rapporto proprio sul cloud. "Ora è il momento di tirare le fila: come indicato nell'Agenda digitale, ho iniziato a lavorare su una strategia di cloud computing per l'Europa allargata, oltre il framework politico: voglio fare l'Europa non solo cloud-friendly, ma cloud-attiva".
Il primo quadro regolatorio "ormai messo a punto", è quello volto alla realizzazione di "forti reti di comunicazione fisse e mobili, anche se sono molto impegnata perché il quadro migliori ancora e si risolvano i problemi aperti, come il roaming dei dati".
Possiamo, dice il commissario, utilizzare ricerca e l'innovazione per realizzare nuvole migliori, modernizzando la nostra infrastruttura informatica ed offrendo alle PMI una nuova piattaforma per l'innovazione.
Sono tre le "grandi aree" della strategia europea per il cloud. Innanzitutto, il quadro giuridico, in particolare la protezione dei dati e la privacy, "includendovi a la dimensione internazionale", le leggi e le normative che incidono sulla diffusione del cloud computing nei settori pubblico e privato, la garanzia per legge dei diritti degli utenti.
Il secondo capitolo della strategia Ue riguarda gli aspetti tecnici e commerciali. "Vogliamo estendere il nostro sostegno alla ricerca e concentrarci su questioni cruciali come la sicurezza e la disponibilità dei servizi cloud - anticipa Kroes - In qualità di mediatore, la Commissione può svolgere un ruolo più forte nella standardizzazione tecnica, così come nello sviluppo del modello di contratti e accordi di livello di servizio.
Il terzo pilastro dell'iniziativa Ue riguarderà il mercato. "Sosterremo i progetti pilota volti allo sviluppo del cloud - ha annunciato Kroes - Per sfruttare davvero la potenza della domanda pubblica vogliamo coinvolgere i nostri partner del settore pubblico degli Stati membri e lavorare a livello regionale con approcci comuni al cloud computing".
Kroes ha poi annunciato di volere mettere a punto entro il prossimo anno uno specifico piano di azioni. "In primavera, inviterò a Bruxelles i provider di servizi cloud e gli utenti per una serie di intense consultazion. Banda larga per tutti e cittadinanza digitale per tutti: è la politica delle infrastrutture Ict dell'Agenda Digitale. Spesso mi si chiede cosa faremo della banda ultralarga: il cloud computing è una parte importante della risposta".

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