Da www.sostariffe.it
Agcom ha reso disponibile online il documento relativo alle regole per l'accesso alle reti di nuova generazione, sottoposto a consultazione pubblica per 45 giorni. L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, dunque, ha delineato il quadro regolamentare per le NGN (Next Generation Network).
Ecco i punti cardine della strategia messa a punto da Agcom: applicazione del principio della scala degli investimenti (ladder of investment); valutazione di obblighi di accesso simmetrici in presenza di colli di bottiglia (bottlenecks) della rete; incentivi al co-investimento degli operatori; remunerazione per il rischio di investimento (risk premium); considerazione delle differenze nelle condizioni competitive tra aree geografiche.
In estrema sintesi, le modalità di accesso NGA (Next Generation Access) formulate da Agcom prevedono la fornitura del servizio bitstream e l'accesso alle infrastrutture di ingegneria civile da parte di Telecom Italia. Da subito, su tutto il territorio nazionale, e con regole di pricing differenziate in base alle condizioni di concorrenza. E ancora: unbundling della fibra dal 2013, riconoscimento di un risk premium per chi investe, obbligo di condivisione del segmento di terminazione anche da parte degli operatori alternativi a Telecom Italia.
Dalle regole generali ai numeri. A fine dicembre 2010, le abitazioni cablate in tutto il territorio nazionale superano i 2,5 milioni di unità, mentre 348.000 sono gli abbonati che utilizzano la fibra ottica. Così dicono i dati preliminari diffusi da FTTH (Fiber To The Home) Council Europe. Il numero di abbonati in fibra ottica in Italia, dunque, è pari a circa il 13,7% del totale del numero delle abitazioni cablate.
Secondo FTTH Council Europe, il panorama è destinato a migliorare se il progetto Fibra per l'Italia lanciato da Fastweb, Vodafone e Wind sarà portato avanti. In merito a Telecom Italia, l'operatore ha annunciato che collegherà 138 città con la fibra ottica entro la fine del 2018. E sette operatori di telecomunicazioni italiani, inclusa Telecom Italia, hanno annunciato un protocollo d'intesa con l'intenzione di creare un'infrastruttura nazionale in fibra per l'accesso aperto nelle aree che nessun operatore ha ancora cablato.
Agcom ha fissato le regole. FTTH Council Europe sembra ottimista. Eppure, secondo Maurizio Decina, docente di telecomunicazioni presso il Politecnico di Milano, sulla banda larga in Italia si rischia lo stallo. E Dario D'Elia, su Tom's Hardware, (si) domanda se l'ottimismo di FTTH Council Europe sia giustificato.