Da: www.agenparl.it
La redazione del Grande Fratello ha deciso di rimborsare tutti i telespettatori che hanno televotato per far entrare nella casa il concorrente Massimo Scattarella, poi squalificato, e quelli che hanno partecipato al televoto annullato per i nominati della settimana. L'Adoc ha apprezzato il rimborso, che per la prima volta è stato riconosciuto ai telespettatori dopo le ripetute richieste dell'Associazione.
"Accogliamo con soddisfazione la decisione di rimborsare i telespettatori, è una vittoria dei consumatori - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - per la prima volta in un reality è stato riconosciuto il diritto al rimborso di quanto speso per il televoto falsato a seguito di eventi particolari quali la squalifica dei concorrenti e la sospensione della sessione di voto. Ma il problema del televoto rimane, il sistema deve necessariamente essere regolamentato. In questo senso intendiamo sollecitare l'Agcom ad attuare le regole definite dalla stessa Autorità che mirano a migliorare la trasparenza e l'efficacia del servizio. Come Adoc vorremmo che fossero inoltre posti limiti di spesa al televoto, che non deve costare più di un sms. Deve essere previsto un limite di un voto per utenza per ogni sessione di voto, al fine di evitare sovra indebitamenti. Devono essere pubblicati i dati reali, sia percentuali che numerici, di ogni sessione di televoto. Inoltre occorre che vengano chiarite e stabilite le competenze istituzionali relativamente ai reclami e alle segnalazioni sul televoto. Il regolamento di televoto deve essere visibile da tutti e deve essere pubblicato anche il regolamento della trasmissione in cui è attivo il televoto. Spesso le modifiche in corso di programma rappresentano una falla nel meccanismo, incidendo sull'esito e sull'andamento del televoto stesso."
L'Adoc ritiene comunque che l'edizione in corso del Grande Fratello debba essere annullata, in quanto è stato raggiunto un livello di volgarità e di indecenza non più tollerabile.
"Abbiamo presentato un esposto all'Agcom e all'Antitrust per chiedere l'annullamento dell'intera edizione della trasmissione, con la previsione di un rimborso integrale ai telespettatori di quanto finora speso per il televoto -continua Pileri - che stimiamo essere in media tra i 150 e i 200 euro a persona. In questa edizione, trasmessa in orari accessibili ai minori, sono stati ripetutamente violati linguaggi e comportamenti, violazioni che stanno minacciando l'integrità del nucleo familiare e dei minori. Si stanno violando l'art.21 della Costituzione, dove si afferma il divieto di tutti gli spettacolo contrari al buon costume, e le norme relative alla tutela dei minori, chiedendo anche l'applicazione delle procedure sanzionatorie previste dal decreto legislativo n.177/2005, dove viene enunciato che sono "...vietate le trasmissioni che contengono messaggi cifrati o di carattere subliminale o incitamenti all'odio comunque motivato o che inducono ad atteggiamenti di intolleranza basati su differenze di razza, sesso, religione o nazionalità o che, anche in relazione all'orario di trasmissione, possono nuocere allo sviluppo fisico, psichico o morale dei minori o che presentano scene di violenza gratuita o insistita o efferata ovvero pornografiche (..)." Non siamo disposti a tollerare ulteriori volgarità e offese al pubblico pudore."